Potenza, crolla pezzo di solaio di un appartamento: 60enne ferita VD
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Ostuni, distrugge i mobili di casa e minaccia di morte madre e moglie: arrestato 45enne violento
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Tragedia evitata
19 Novembre 2018
POTENZA - Prima accoltella la moglie e poi tenta di togliersi la vita infilando la testa in un sacchetto di plastica. Sfiorata la tragedia a Barile dopo un uomo, di 69 anni, è stato arrestato dai Carabinieri della stazione e del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Melfi.
L’accusa per il pensionato, colto in flagranza di reato, è di tentato omicidio della coniuge, 53 anni, originaria della Nigeria. Il movente sarebbe da ricercare nel deteriorato rapporto coniugale: il 69enne non accettava l’idea di una probabile separazione, considerando i frequenti litigi tra i due, ormai separati in casa.
In particolare, i militari e i sanitari del servizio 118, a seguito di richiesta del figlio, 22enne, sono tempestivamente intervenuti, poco prima delle 7 di ieri mattina, presso l’abitazione della coppia, dove, da poco, l’uomo, approfittando dello stato di dormiveglia della donna, l’aveva bloccata e colpita al collo con un grosso coltello da cucina, causandole una profonda ferita e una rilevante perdita di sangue.
L’immediata reazione ha permesso alla vittima di evitare che il coniuge continuasse a infierire nei suoi confronti. Il figlio, convivente, richiamato dalle urla della madre, è riuscito a neutralizzare l’uomo, rinchiudendolo in una stanza.
Carabinieri e sanitari, giunti sul posto immediatamente, hanno prestato le prime cure alla donna, accompagnata d’urgenza presso il pronto soccorso dell’ospedale San Carlo di Potenza.
Nel frattempo, nella camera, il marito stava tentando di suicidarsi per asfissia, mediante un sacchetto in plastica calzato sulla testa e stretto intorno al collo. Il provvidenziale soccorso degli operanti consentiva di interrompere il suo gesto e di rianimarlo, per poi trasferire anch’egli presso il nosocomio del capoluogo.
I carabinieri, all’interno dell’abitazione, hanno eseguito un accurato sopralluogo, sequestrando l’arma del delitto ed acquisendo una serie di elementi investigativi utili a ricostruire la dinamica e i motivi scatenanti del reato appena compiuto.
Nella fasi successive, la donna è stata dimessa dall’ospedale, avendo riportato lesioni giudicate guaribili in 15 giorni.
Il coniuge, anch’egli dimesso, con prognosi più lieve, al compimento di tutti gli accertamenti, è stato arrestato dai carabinieri per tentato omicidio ed associato alla casa circondariale di Potenza.
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