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Omicidio suicidio a Potenza
padre e figli erano depressi

 
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Potenza, rione Betlemme, il luogo della tragedia (Foto Tony Vece)

Potenza, rione Betlemme, il luogo della tragedia (Foto Tony Vece)

Il dolore per la morte, circa un anno fa, di una madre e di una moglie, la causa del folle gesto di un vigile urbano in pensione, Giovanni Tramutola, di 67 anni

Giovedì 26 Aprile 2018, 13:36

13:37

Il dolore per la morte, circa un anno fa, di una madre e di una moglie, e una tragedia nata da un profondo e lungo malessere psicologico di due persone - un vigile urbano in pensione, Giovanni Tramutola, di 67 anni, che ieri a Potenza ha ucciso il figlio 37enne, Giuseppe, disoccupato, e poi si è suicidato - che da molto tempo convivevano con il «male oscuro» che li ha lentamente devastati.

Sono questi i contorni di una vicenda che ha distrutto una famiglia: poco prima delle 7 di mattina, Giovanni Tramutola ha aspettato in garage il figlio, che abitualmente usciva di casa la mattina a quell'ora. Giuseppe è entrato nella sua «Fiat Punto» e ha tentato di uscire dal garage, e il padre ha esploso verso di lui alcuni colpi di pistola (una calibro 7,65 legalmente detenuta) frantumando il finestrino ancora chiuso e uccidendolo. L’automobile ha poi sbandato, ed è finita contro un muretto: è stato quello il momento in cui l’uomo ha rivolto contro di sé la pistola e si è ucciso. E’ stato il fratello di Giuseppe, Rocco (vigile urbano come il genitore, che vive nella stessa abitazione dei due familiari, una villetta nella periferia della città), a chiamare la Polizia e il 118.

Per ora - secondo quanto si è appreso - non è stato trovato alcun biglietto o spiegazione della «miccia» che ha innescato la tragedia nelle ore immediatamente precedenti l'omicidio-suicidio. La morte della moglie ha indubbiamente portato a un forte stato depressivo per Giovanni Tramutola e per il figlio Giuseppe, anche quest’ultimo con problemi psicologici: ma secondo le prime ricostruzioni non ci sarebbero stati particolari motivi di scontro tra i due, se non il comune dolore per una morte che ha gravato, probabilmente, su un già debole stato psicologico, solo alleviato dai farmaci. Su questo aspetto stanno lavorando gli investigatori della Polizia, coordinati da due magistrati della Procura della Repubblica di Potenza, il procuratore aggiunto Francesco Basentini e il sostituto Anna Gloria Piccininni.

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