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Organizzati anche corsi fantasma

 
Rita Schena

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Rita Schena

Mercoledì 05 Luglio 2017, 15:14

LECCE - Ci sono anche corsi regionali per i quali sarebbero stati ricevuti soldi pubblici ma non sarebbero mai stati realizzati nell’ambito della truffa messa a segno da due rappresentanti legali dell’istituto per ciechi di Lecce, «Anna Antonacci», una quindicina tra dipendenti e collaboratori della stessa struttura e quattro a funzionari della Provincia che risultano essere destinatari di avvisi di garanzia.
Le indagini della Guardia di Finanza hanno evidenziato che alcune delle attività formative dell’istituto, costituito giuridicamente come ente morale con finalità unica, assistenza e ausilio in favore di soggetti non vedenti, rendicontate sia alla Regione Puglia che alla Provincia di Lecce in favore dei soggetti videolesi, non erano mai state realizzate e i relativi fondi erano stati distratti in parte invece per sostenere i costi di ristrutturazione di alcuni locali dell’istituto, per creare un Bed and Breakfast quindi utilizzati per l’esercizio di un’attività lucrativa turistico ricettiva.

Gli avvisi di garanzia hanno raggiunto Maurizio Antico, il legale rappresentante dell’istituto e il vice presidente Antonio Donno.I quattro funzionari e dirigenti della Provincia di Lecce operativi nel settore delle Politiche Sociali, tutt'ora in carica, sono accusati di non aver effettuato i dovuti controlli erogando i soldi senza avere la dovuta rendicontazione di come le somme venivano utilizzate. Indagati anche 15 operatori della struttura coinvolti in un progetto finanziato dalla Regione Puglia nell’ambito della Legge Regionale Puglia n. 14/2011 che - secondo quanto emerso dalle indagini, non si sarebbe mai tenuto: avrebbero, cioè, percepito somme per attività progettuali, anch’esse in favore di soggetti videolesi, in realtà mai effettivamente svolte.

Dall’inchiesta emerge come l’istituto, tramite il suo legale rappresentante e vicepresidente, attestassero falsamente il possesso dei requisiti richiesti per accedere ad un finanziamento erogato dalla Regione Puglia, producendo documentazione, ovvero registri giornalieri di presenza, relazioni sulle attività svolte ed istanze di partecipazione, attestanti falsamente lo svolgimento di corsi e tutoraggi finalizzati a favorire l’integrazione scolastica di alunni non vedenti che in molti casi non sapevano neanche di essere stati segnalati tra i frequentatori di tali corsi.

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