«Accuse infondate e strumentali». Si può riassumere così la replica della banca. «UniCredit, in relazione alla vicenda, - si legge in una nota - ribadisce fermamente la correttezza del proprio operato, di quello di esponenti, anche cessati, e propri dipendenti ed è convinta che ciò potrà emergere dal vaglio delle sedi giudiziarie. Le vere ragioni del default di Divania sono contenute nella sentenza dichiarativa del suo fallimento del giugno 2011, confermate anche dalla Corte d’Appello di Bari e nella sostanza escludono che la contestata operatività in derivati abbia potuto rappresentare anche solo una concausa del dissesto di Divania, tanto più che Divania non ha mai pagato ad UniCredit alcuno degli importi oggetto di contestazioni solo infondate e strumentali». UniCredit evidenzia inoltre che sulla medesima vicenda Divania, nel luglio 2014, «il Gup del Tribunale di Bari ha prosciolto tutti i dipendenti ed ex dipendenti del Gruppo UniCredit coinvolti».
Venerdì 07 Aprile 2017, 13:04