Sponsorizzazione Total a Curia Taranto, polemica sul vescovo

TARANTO - «Dovrebbe dimettersi, Arcivescovo Santoro. Dovrebbe lasciare la guida dell’Arcidiocesi di Taranto. Dovrebbe farlo adesso che non ha più scuse per aver accettato la sponsorizzazione della Total nella realizzazione del Mysterium Festival. Dovrebbe restituire quei soldi se ha a cuore Taranto e la sua voglia di vivere senza veleni e senza ricatti».
Lo scrive il Comitato 'Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti' (che organizzano gli eventi del primo maggio tarantino), sollecitando le dimissioni dell’arcivescovo di Taranto, 'reo' di aver accettato la sponsorizzazione della Total per il Mysterium Festival.

Secondo i 'Liberi e pensanti' il presule «dovrebbe chiedere scusa perché ha visto quali manovre politiche e lobbistiche ci sono dietro le autorizzazioni del progetto Tempa Rossa, dietro quel petrolio che la Total porterebbe proprio al porto di Taranto per caricarlo sulle petroliere». «Lei - aggiungono - non si è preoccupato di spezzare quel legame mortale che da troppo tempo unisce il tessuto economico e amministrativo del territorio alle industrie inquinanti».
«Non vogliamo - aggiungono gli attivisti del Comitato - Tempa Rossa, non vogliamo i soldi dei petrolieri e non vogliamo che lei, monsignor Santoro, resti in silenzio dopo l’inchiesta di Potenza che ha portato - oltre agli arresti e agli indagati - alle dimissioni dell’ormai ex ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi».

«Lei ormai saprà, arcivescovo Santoro - concludono - che l’ex Ministro Guidi si è adoperata per garantire l’approvazione di un emendamento alla legge di Stabilità proprio per sbloccare l’estrazione di petrolio Tempa Rossa e favorire così il suo compagno Gianluca Gemelli che aveva forti interessi in quell'opera. Così si svende Taranto. Lei, accettando quel denaro della Total, ha tradito la città».

LA CURIA SMENTISCE - «È noto che il patrocinio dell’arcidiocesi di Taranto al Mysterium Festival non è di natura economica, che l’arcivescovo non gestisce un centesimo di queste iniziative né in alcun modo ha titolo su aspetti gestionali. Quindi l’arcidiocesi non restituisce nulla perché non ha ricevuto nulla». Lo sottolinea in una nota don Emanuele Ferro, portavoce della Curia, replicando al comunicato del Comitato 'Cittadini Liberi e Pensanti' nel quale si chiedono le dimissioni dell’arcivescovo di Taranto «accusato - aggiunge don Emanuele - in maniera infondata di aver ricevuto soldi dalla Total per il Mysterium Festival. L’impegno della curia è quello di contribuire a che la programmazione culturale ed artistica sia una cornice consona e opportuna ai riti della Settimana Santa, mettendo a disposizione gratuitamente siti e personale proprio per l’accoglienza delle iniziative».

La sponsorship «è interamente curata - conclude il portavoce dell’arcivescovo - dalla Ico Magna Grecia che tra l’altro a noi ha dichiarato che gli sponsor interessati a Tempa Rossa sono main sponsor dell’intera programmazione annuale dell’orchestra e non solo del Mysterium. Dispiace ancor più dell’accusa faziosa, falsa e strumentale che tenta di infangare l’impegno di monsignor Santoro per Taranto, che ci si ostini sempre a percorrere vie di divisione e di fango». La chiarezza «con la quale - conclude don Emanuele - monsignor Santoro si è espresso per il 'Sì' del prossimo referendum del 17 aprile è chiaramente indice di libertà da qualsiasi vincolo di natura economica e politica». 

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