BARI - «Della questione in generale sono ben informato visto che è da luglio scorso che stiamo portando all’attenzione del ministero e del governo le ragioni a tutela del nostro mare. Ma in nessuna occasione sono stato avvisato dal ministero dello sviluppo economico che in data 22 dicembre 2015 sarebbe stata concessa la dodicesima autorizzazione alle prospezioni finalizzata alla ricerca di idrocarburi in Puglia». Lo afferma il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, in relazione a quanto detto del ministro Federica Guidi.
«Anzi - afferma ancora Emiliano - le interlocuzioni tra il governo e le regioni che hanno chiesto il referendum erano nel senso di ritirare tutte le autorizzazioni concesse fino a quel momento». «L'autorizzazione del 22 dicembre, pertanto - aggiunge - contraddice tali propositi sui quali si era tentata una riconciliazione tra governo e regioni».
«La posizione delle regioni italiane che hanno chiesto il referendum è chiara dal primo momento - continua - ed è contro le ricerche petrolifere nel mar Adriatico e Ionio mediante la tecnica dell’Air-gun, fortemente invasiva e pericolosa per l'ambiente. La posizione del governo invece non è ancora chiara. Vogliono accogliere la volontà referendaria attraverso emendamenti alla legge vigente? Se è così lo facciano senza concedere altre autorizzazioni e revocando quelle già concesse». "Altrimenti - conclude - deve essere il popolo italiano attraverso il referendum a pronunciarsi».