In Puglia e Basilicata
l'iniziativa
21 Luglio 2021
Redazione online
Bari - «Cibo in Salute» è il neonato Centro interdipartimentale dell’Università di Bari approvato recentemente dagli Organi accademici (Senato e Consiglio di amministrazione). Nutraceutica, nutrigenomica, microbiota intestinale, agricoltura e benessere sociale al centro dell'attenzione del Centro che si pone come interlocutore privilegiato dell’Università nei confronti di tutti gli stakeholder regionali e nazionali nel settore che lega a doppio filo il cibo e la salute.
Il Centro comprende ben 8 dipartimenti (Farmacia-Scienze del Farmaco, Bioscienze, Biotecnologie e Biofarmaceutica, Interdisciplinare di Medicina (Dim), Emergenza e Trapianti di organo (Deto), Scienze della Formazione, Psicologia, Comunicazione (For. Psi. Com.), Scienze del suolo, della pianta e degli Alimenti (Disppa), Studi Umanistici (Disum), Economia e Finanza rappresentati da 16 docenti annoverati tra le eccellenze dell’Ateneo barese (i direttori dei Dipartimenti Francesco Leonetti, Carlo Sabbà, Luigi Ricciardi, Francesco Giorgino, Vitorocco Peragine, e i professori Antonio Moschetta, Loreto Gesualdo, Dante Mazzitelli, Loredana Perla, Stefania Massaro, Maria De Angelis, Isabella Pisano, Grazia Tamma, Caterina Lavarra, Giuseppina Gadaleta) che costituiscono il comitato scientifico. Il coordinamento del Centro, unico nel suo genere nel Sud Italia e a spiccato carattere interdisciplinare, è stato affidato a Filomena Corbo, docente di Chimica degli Alimenti presso il Dipartimento di Farmacia-Scienze del Farmaco.
L’idea è nata al fine di favorire la contaminazione tra saperi, tema particolarmente caro al rettore Bronzini e sposa la filosofia della nuova programmazione europea che incardina i saperi scientifici, individuati nei pilastri di Horizon Europe, con gli aspetti legati alla cultura, alla education e in generale al grande bagaglio culturale europeo. Il Centro ha la consapevolezza di come lo stretto rapporto tra alimentazione e salute sia diventato un criterio che influenza le scelte di acquisto dei consumatori e che genera nuove opportunità di mercato, tanto che le discipline che correlano il cibo alla salute, come la nutraceutica, la nutrigenomica le biotecnologie alimentari e lo studio del microbiota, rappresentano il supporto scientifico alla crescita socioeconomica dei paesi del Mediterraneo, tra cui l’Italia, il cui tessuto industriale è votato alla valorizzazione, in chiave sostenibile, del settore agroalimentare e salutistico.
Altri contenuti dalla Sezione:
PRIMO PIANO
LE MONOGRAFICHE DELLA GAZZETTA
Lascia un commento:
Condividi le tue opinioni su