la proposta

Conversano si candida a capitale della cultura con i suoi tanti «tesori»

ANTONIO GALIZIA

Il gemellaggio: Luca Montrone e Albano Carrisi insieme in nome delle tradizioni

CONVERSANO - Cultura, turismo, tradizione, enogastronomia. Possono essere le chiavi della rinascita della «Città d’arte» nel post-pandemia. Tra le iniziative messe in cantiere dalla civica amministrazione c’è l’ambiziosa «candidatura di Conversano come capitale italiana della cultura - annuncia il sindaco Giuseppe Lovascio - per l’anno 2024. Sarà un obiettivo da raggiungere con ferma convinzione, grande partecipazione e l’impegno di tutti».

La città si propone infatti quale polo storico, artistico, culturale di rilevanza nazionale. Per presentare la candidatura al Ministero l’amministrazione comunale dovrà costituire un comitato promotore e dare vita a una mobilitazione di tutta la città, al fine di comporre il dossier necessario alla candidatura e mettere a punto il programma di iniziative e progetti per il 2024.

Grande l’interesse suscitato a Conversano. «È una iniziativa da assecondare per varie ragioni - commenta Gianvito Mastroleo, presidente della Fondazione Di Vagno - sia perché la storia locale per quanto molto esplorata sia ancora da studiare, per esempio sul ruolo che alcune grandi famiglie hanno svolto nel corso dei secoli, sia per la contemporaneità del ruolo della Città d’arte e di cultura riconosciuto con provvedimenti amministrativi e grazie all’impegno di istituzioni molto attive a livello nazionale. Conversano - rimarca Mastroleo - possiede tutti i contenuti perché aspiri a questo riconoscimento. Trovo quindi interessante l’iniziativa del sindaco».

Della stessa idea Guido Lorusso, presidente del Club Unesco di Conversano e Mola: «È un’operazione interessantissima alla quale il nostro Club può garantire peso specifico attraverso il progetto, che verrà attivato entro il 2021, del Museo storico-etnografico riguardante il territorio di Conversano e quello del Sud Est Barese che vede la collaborazione e il patrocinio dell’Ipsaic (Istituto pugliese per la storia dell’antifascismo e dell’Italia contemporanea, ndr), di Regione Puglia e Comune di Conversano. Rispetto agli altri musei - spiega Lorusso -, questo progetto, che nell’attuale fase pandemica verrà veicolato con modalità multimediale e itinerante, ha 20 aree tematiche che mettono insieme storia, economia, tradizioni culturali e religiose».

Altra iniziativa in cantiere è il gemellaggio tra Conversano e Cellino San Marco (Brindisi), nel segno della tradizione e della musica, proposto da Luca Montrone, fondatore del Gruppo Norba, e da Albano Carrisi, che nel corso di un incontro svoltosi nella omonima Tenuta della cittadina messapica hanno proposto il progetto ai sindaci Lovascio (Conversano) e Salvatore De Luca (Cellino).

«Siamo felici di accogliere l’idea di Albano e Montrone - dichiara il primo cittadino di Conversano - perchè abbiamo voglia di gemellarci e unire le nostre tradizioni. A Cellino ci lega l’agricoltura con le Strade del Vino e possiamo collegarci con la musica; Conversano ha una tradizione legata alle bande dal 1832 e Cellino ha un grande esponente della musica italiana».

Conferma De Luca: «Abbiamo colto al volo questa opportunità per i due territori e le rispettive comunità. Ora non resta che avviare l’iter amministrativo».

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