Dopo il Dpcm

Orchestra Magna Grecia, il Maestro Romano: «Limitare spettacoli, non azzerare»

Redazione online

«Il Governo, attraverso lo strumento dei finanziamenti, deve darci modo di continuare a svolgere un’attività piuttosto che bloccarci in casa»

«Auspico che il Governo possa determinare un’attività limitata, contingentata, ma non l'azzeramento della stessa; il Governo, attraverso lo strumento dei finanziamenti, deve darci modo di continuare a svolgere un’attività piuttosto che bloccarci in casa». Lo sottolinea il maestro Piero Romano, direttore artistico dell’Orchestra della Magna Grecia, commentando le restrizioni dell’ultimo Dpcm sull'emergenza Coronavirus. «Al contrario, significa togliere - aggiunge - il campo di allenamento quotidiano agli artisti e sottrarre spazio di culto al nostro pubblico; non ci si può fermare: si può andare a tre cilindri, ad un regime ridotto, con un profilo basso, ma non bloccare completamente le attività. Preferisco una platea di cinquanta persone e non duecento, ma proseguire nel dialogo culturale».

Romano fa rilevare che «la stessa Agis, l’Associazione Generale Italiana dello Spettacolo, ha evidenziato come in queste settimane si sia registrato un solo contagio per spettacoli che hanno visto il coinvolgimento di 350mila persone. Di una cosa sono assolutamente convinto: le opportunità di incontro, oggi purtroppo precluse, avrebbero facilitato una fruizione dell’arte anche da parte di chi, abitualmente non si affaccia a questo genere di attività, potenziando il valore - per dirla con le parole del maestro Muti - terapeutico dell’anima e della mente». L’obiettivo, conclude, è di "proseguire ad accordare al meglio i nostri strumenti, affinché dal 25 novembre fra gli alti e bassi della pandemia, si possano trovare soluzioni che però non portino mai, e poi mai, alla chiusura dello spettacolo dal vivo».

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