L’altolà alle feste patronali è stato il «colpo di grazia». In questi giorni, con l’avvio nelle città dei festeggiamenti in onore dei santi patroni, avrebbe preso il via la stagione delle bande musicali pugliesi, un «esercito» di professionisti della musica, circa un migliaio in tutta la Puglia, che resta in quarantena.
Sono dodici quelle aderenti all’Associazione nazionale bande da giro (vi fanno parte anche le Grandi orchestre Giuseppe Piantoni e Gioacchino Ligonzo di Conversano) che, presieduta dal maestro Benedetto Grillo, si è rivolta al presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte, al ministro delle Attività culturali Dario Franceschini e al governatore pugliese Michele Emiliano, per chiedere «attenzione a un settore che vede azzerati i ricavi con pesanti ricadute sui professionisti, non solo musicanti ma anche manager e amministrativi, che lavorano in questo settore».
In un decalogo anti crisi, le principali associazioni che rappresentano l’intera filiera imprenditoriale della musica, dalle orchestre al live e agli editori musicali come le fondazioni, le associazioni e le società che gestiscono questi ensemble, hanno elencato gli interventi necessari: «Un fondo emergenze, un contributo a fondo perduto, la sospensione di tasse e contributi attraverso la rateizzazione, la creazione di un bonus cultura per i cittadini, l’Iva al 4%, un reddito di emergenza per i precari del comparto, l’apertura di un Tavolo di crisi accanto alla certezza sui tempi di intervento», è la lista.
Alcune delle proposte sono state già recepite dal Mibact nel decreto liquidità. Ora il settore attende altre risposte per evitare il completo crollo delle bande da giro.
Questa crisi tocca molto il Barese dove esiste un movimento culturale che punta al riconoscimento della banda musicale quale «Patrimonio dell’Umanità Unesco» come già avvenuto per il tango argentino e altre forme artistiche.
L’iniziativa, già all’attenzione della Regione Puglia, è stata condivisa dai Comuni di Conversano, Ruvo di Puglia, Acquaviva delle Fonti (c’è anche la salentina Trepuzzi) che, d’intesa con i Conservatori «Tito Schipa» di Lecce e «Piccinni» di Bari e i festival «Talos» di Ruvo, «Cuore di banda» di Acquaviva e «Bande a Sud» di Trepuzzi, hanno deciso di fare rete e «di lavorare insieme - spiegano i sindaci aderenti al protocollo d’intesa - perché questo patrimonio immateriale e non, caratteristico del Barese e della Puglia, non vada disperso e venga anzi rilanciato e consolidato».