L'intervista
Mecna in concerto a Maglie: «ll mio viaggio tra le note di 'Neverland'»
Il disco, in collaborazione con Sick Luke, verrà presentato alle Industrie Musicali
Due mondi opposti che si sono uniti e hanno dato vita a «Neverland»: così si chiama il disco nato dalla collaborazione fra il rapper foggiano Mecna, all'anagrafe Corrado Grilli, e il producer Sick Luke. L’album è uscito lo scorso 11 ottobre, e fra le tre date esclusive con cui i due artisti lo presentano in concerto c'è quella di oggi alle ore 21 alle Industrie Musicali di Maglie, spettacolo speciale che vede sul palco anche il dj Lvnar e i musicisti Alessandro Cianci e Valerio Bulla, e in cui oltre ai brani dell'ultimo album verranno proposti i più grandi successi del rapper.
Mecna, come inizia la collaborazione con Sick Luke?
«Tutto è nato dal primo singolo insieme, “Akureyri”: da lì ci siamo trovati bene e abbiamo deciso di vederci in studio per produrre qualcos'altro. Doveva essere un EP, ma sono venuti fuori più pezzi, è stato tutto molto veloce e naturale, e grazie ai nostri musicisti abbiamo unito le nostre visioni, già simili. Sono sempre stato un po’ sulle mie, ma ultimamente mi sono aperto anche ai featuring. In fondo le cose che avevo da dire le ho dette nei miei dischi da solista, e ora mi piace collaborare, soprattutto con artisti che mi piacciono e che seguo».
«Neverland», l’«Isola che non c'è»: dove si trova?
«La risposta arriva ascoltando l’album. L'idea è stata proprio quella di dare un titolo a qualcosa che non c'era e che io e Luke abbiamo creato insieme. Questo disco è un po' un viaggio».
È nato a Foggia: che rapporto ha con la sua terra natale?
«Ottimo. Ci torno spesso perché la mia famiglia vive lì, durante le feste ci si ritrova. E ultimamente c'è un buon rapporto anche a livello artistico: in passato avevo problemi a fare concerti, la scorsa stagione invece il live al Teatro Giordano è andato benissimo, ho riallacciato il legame con la città da questo punto di vista».
Qual è il suo pubblico di riferimento?
«Ragazzi e ragazze intorno ai vent'anni, a volte anche un po' più grandi».
Questi ultimi soprattutto la seguono su Twitter, dove è una star indiscussa con 28mila follower e uno stile schietto e inconfondibile. I suoi tweet sono «studiati»?
«Lo uso da un po', così come gli altri social, ma ho cercato di creare un linguaggio ad hoc per ognuno. Twitter ad esempio lo utilizzo come una specie di blog, racconto un po’ di me, cerco di creare un legame diretto con i fan, scrivo quello che mi passa per la testa, i miei pensieri. Tutto è molto naturale».
In un panorama musicale piuttosto saturo come quello italiano, qual è la sua unicità?
«È una domanda difficile che ha una risposta banale: il fatto di essere me al 100%, ci metto tutto me stesso da sempre, il mio gusto è in qualsiasi cosa, dalle grafiche, ai video, ai temi, la mia impronta c'è ed è evidente. E chi mi segue dagli esordi ed è cresciuto insieme a me, lo può confermare: anche nelle ultime cose c'è sempre una coerenza col passato».
Progetti dopo la fine del tour?
«Sicuramente continuerò a suonare in giro, poi mi dedicherò a produrre qualcos'altro. Per ora mi concentro su “Neverland”».