l'emergenza

Sei Comuni materani restano senza raccolta rifiuti

Antonio Corrado

Il contratto è scaduto e la società di gestione si chiama fuori. La preoccupazione dei sindaci di Salandra, Accettura, San Mauro Forte, Garaguso, Calciano e Oliveto

MATERA -  Sei comuni della Collina materana rischiano l’interruzione del servizio di raccolta dei rifiuti urbani. L’allarme è scattato lo scorso 3 marzo, quando il gestore unico, la cooperativa «Progettambiente» di Potenza, ha reso noto ai Comuni del Sub Ambito 3 (Salandra, Accettura, San Mauro Forte, Garaguso, Calciano e Oliveto Lucano), che dal primo aprile non avrebbe più garantito il servizio in regime di proroga dopo la scadenza dell’appalto il 31 marzo, lasciando i rifiuti per strada.

La questione risale agli ultimi anni, quando si è avviato un contenzioso milionario con il Comune di Salandra, capofila del Sub Ambito 3, per la mancata corresponsione dei pagamenti al gestore. Una vertenza che ha indotto Progettambiente persino al pignoramento dei fondi nella Tesoreria comunale di Salandra. Quindi, la coop evidentemente non vuole più avere rapporti contrattuali con questi enti. Così alla scadenza del contratto quinquennale, non vorrebbe accordare la proroga, chiedendo inoltre il pagamento delle spettanze, per poter garantire a sua volta la retribuzione degli operai.

I sindaci sono corsi ai ripari, riunendosi in conferenza lo scorso 31 marzo. Nell’incontro, in primis è stata decisa la destituzione di Salandra come capofila, ruolo che per il prossimo appalto sarà ricoperto dal Comune di Accettura, poi l’emissione di un’ordinanza contingibile e urgente firmata da tutti, che di fatto obbliga il gestore uscente a garantire il servizio nelle more dell’espletamento del nuovo bando, come peraltro stabilisce già il contratto d’appalto. Una patata bollente per il Comune di Salandra, che è già alle prese con la complicata vicenda della dismissione della discarica di Piani del Governo. L’ordinanza dei sindaci è finalizzata a garantire l’igiene pubblica, dunque rappresenta di fatto un obbligo giuridico per il gestore uscente, considerando che gli enti del Sub Ambito 3 non hanno uomini e mezzi per poter garantire la raccolta e il conferimento dei rifiuti urbani.

Progettambiente è chiamata, insomma, a garantire il servizio in via transitoria e urgente per il periodo necessario, fatta salva eventuale proroga, e fino all’attivazione e conclusione dell’iter di gara, agli stessi patti e condizioni dell’appalto scaduto il 31 marzo. L’ordinanza è stata notificata il 3 aprile alla società cooperativa, ai ministeri competenti, al prefetto di Matera e alla Regione Basilicata, quindi Progettambiente non può sottrarsi all’obbligo di raccogliere i rifiuti.

Intanto i 23 operatori ecologici che lavorano alle dipendenze della coop nell’area dei sei comuni interessati, stanno garantendo il servizio pur percependo gli stipendi con notevoli ritardi, che secondo il datore di lavoro sarebbero riconducibili proprio all’ammanco determinato dal contenzioso con il Comune di Salandra, ex capofila del Sub Ambito 3. Una polveriera sociale e giudiziaria, insomma, che mette costantemente a rischio la raccolta rifiuti nei sei comuni. Il timore è che l’ordinanza dei sindaci venga formalmente contestata dal gestore, innescando un altro procedimento giudiziario, con conseguenze imprevedibili su tenuta e affidabilità del servizio stesso nei prossimi mesi. Sacchetto selvaggio resta dietro l’angolo.

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