Le tradizioni religiose

Matera, è il giorno della Madonna della Bruna: ma niente assalto al carro

Emilio Oliva (Foto Antonio Genovese)

Una città orfana della processione e del coinvolgente «strazzo» del carro

MATERA - Dai fasti dell'anno da capitale europea della cultura alla austerità di una 631ª edizione che entrerà nella storia perché «mutilata dalle misure anti pandemia. La festa patronale della Bruna, più virtuale, e solo religiosa, non mancherà soltanto del rituale celebrativo, svuotato di cavalcata, processioni e strazzo del carro di cartapesta in piazza, con la eccezione dei tre giri della statua della Madonna, portata a spalla, in piazza Duomo, prima del suo ingresso in Cattedrale.

Lo sparo dei fuochi pirotecnici è sostituito dalla accensione volontaria di luci e lumini su finestre, balconi e terrazzi, che ha anche il valore simbolico di una partecipazione collettiva alla festa. Si è discusso per molti anni su come cambiarla. Nessuno poteva immaginare che lo avrebbe fatto la pandemia da Covid 19 e in modo così spietato. Quasi tutti i simboli e i personaggi del 2 luglio non avranno ribalta. La folla oceanica delle ultime edizioni sarà solo un ricordo. Non poteva essere più profetico il tema religioso di questa edizione, ovvero «Zacchèo, oggi devo fermarmi a casa tua». La Cattedrale, casa di Dio tra le case degli uomini. Evoca la scena di Zacchèo, personaggio del Nuovo Testamento, che chiamato da Gesù, scende dal sicomoro su cui era salito per vederlo passare e lasciando la strada affollata lo accoglie in casa sua. E da casa seguirà la festa la quasi totalità dei materani. Sono soltanto 400 quelli accreditati ad assistere alla messa con i giovani in piazza Duomo, all’alba, 132 al solenne pontificale delle 11 in Cattedrale e ai tre giri della Madonna e appena 70 alla messa nella chiesa dell’Annunziata a Piccianello.

In assenza delle luminarie, presenti unicamente in piazza Duomo e davanti alla chiesa dell'Annunziata, a evocare la festa patronale nelle strade sono arazzi e coperte a tema religioso e stendardi con l’icona della Madonna, esposti da balconi e terrazzi, e i "cimeli" dei carri di cartapesta in mostra nelle vetrine dei negozi. Strade e piazze del centro cittadino sono insolitamente vuote a dispetto di quanto avveniva ad ogni vigilia. Nessuna fila di ambulanti davanti a Palazzo di città. Il Comune non ha autorizzato lo svolgimento del mercatino della Bruna. «C'era già una ordinanza ad aprile», premette Maria Rita Iaculli, capo di gabinetto. Non c'è stata alcuna deroga, malgrado i mercatini rionali e il mercato del sabato siano stati riaperti dal 26 maggio, i primi, e dal 6 giugno, l'altro. «Hanno un ordinamento diverso. Per quelli legati alle feste patronali, non essendoci la festa non ci saranno mercatini straordinari», aggiunge Iaculli.

La sospensione di fiere, mercati e parchi giochi in occasione delle feste patronali e rionali vige fino al 31 luglio, data indicata dal Governo come termine dello stato di emergenza sanitaria. Non ci sono le bancarelle tra via Rosselli e il rione Piccianello e non c'è neppure il luna park in piazza della Visitazione. I più insistenti, pur di avere i loro spazi, sono stati proprio i giostrai. Ma alla fine hanno dovuto accettare l'evidenza. Analogo discorso per le paninerie ambulanti.
La Bruna tuttavia non sarà meno vivace sul piano culturale, se si considera il numero e il livello di mostre, virtuali e no, pubblicazioni e altre manifestazioni sul tema preparate per continuare a vivere quello che era, e sarà anche oggi, il giorno più lungo dei materani.

La Cattedrale, di cui quest’anno ricorre il 750° anniversario della sua ultimazione, sarà ancora il faro della festa. L’altro l'emblema di questa ricorrenza inconsueta, quasi muta, nonostante tutto, resta il carro di cartapesta. Quello in costruzione nella Fabbrica nel rione Piccianello, che lo custodirà per 365 giorni, sarà completato nei prossimi mesi dal giovane artista Eustachio Santochirico, vincitore del bando indetto per il 2020. Un unico carro per due edizioni della festa, dunque. Quando ritornerà in processione condurrà ancora una volta la Madonna dalla chiesa di Piccianello alla Cattedrale e idealmente trasporterà i fedeli materani verso un futuro più sereno. Nel pieno rispetto del detto per eccellenza del 2 luglio, che accompagna la distruzione del carro: «A mogghj a mogghj l'onn c' van. Di bene in meglio per l'anno a venire».

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