Venerdì 14 Novembre 2025 | 06:51

Appalti e favori, resta libero Maurizio Laforgia indagato con Delli Noci: «Gravità degli indizi ridimensionata»

Appalti e favori, resta libero Maurizio Laforgia indagato con Delli Noci: «Gravità degli indizi ridimensionata»

 
isabella maselli

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isabella maselli

Appalti e favori, resta libero Maurizio Laforgia indagato con Delli Noci: «Gravità degli indizi ridimensionata»

La Cassazione dice no alla Procura. I pm contestano l’esistenza di una associazione a delinquere e ritengono che Delli Noci, tramite l’ingegnere Laforgia, si sia messo a disposizione degli imprenditori Barone e Congedo

Venerdì 14 Novembre 2025, 05:30

No ad un nuovo arresto per l’ingegnere Maurizio Laforgia, indagato nel procedimento penale della Procura di Lecce in cui è coinvolto, tra gli altri, anche l’ex assessore regionale allo Sviluppo economico Alessandro Delli Noci. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso dei pm salentini contro l’ordinanza del Riesame che a fine luglio ha annullato l’arresto del professionista, evidenziando «il ridimensionamento della gravità indiziaria a carico di Laforgia, con specifico riguardo alle incolpazioni provvisorie avanzate nei suoi confronti» e la «insussistenza di un concreto e attuale pericolo di reiterazione dei reati a lui ascritti».

Secondo la Procura di Lecce «il tema della gravità indiziaria, sia pure “rimediato” o “ridimensionato”, è stato positivamente scrutinato» e per questo ha insistito sull’applicazione di una misura cautelare. I giudici della Suprema Corte hanno cassato l’impugnazione, condividendo evidentemente gli argomenti evidenziati dai colleghi del Riesame e dalla difesa dell’indagato, gli avvocati Michele Laforgia e Viola Messa.

Nell’inchiesta, ormai chiusa, i pm Alessandro Prontera e Massimiliano Carducci contestano l’esistenza di una associazione a delinquere e ritengono che Delli Noci, tramite l’ingegnere Maurizio Laforgia, si sia messo a disposizione degli imprenditori Alfredo Barone e Corrado Congedo ottenendo in cambio favori (assunzioni) e contributi per la campagna elettorale del 2020. Nei confronti di Delli Noci è ipotizzata la corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio. Tuttavia secondo il Riesame di Lecce, che aveva revocato gli arresti domiciliari imposti a Laforgia il 3 luglio, «nelle vicende “contributo elettorale” (i 5.000 euro erogati da Barone e Congedo all’associazione Sveglia Mezzogiorno di Delli Noci, ndr) e “Rivabella”», «lo schema corruttivo di base (Delli Noci - imprenditori) si regge su elementi indiziari di modesta autoevidenza». Allo stesso tempo il Riesame aveva ritenuto la mancanza di indizi sufficienti a sostenere che in cambio dei soldi (e delle assunzioni) l’ex assessore abbia compiuto atti contrari ai doveri d’ufficio, respingendo la richiesta di riqualificazione avanzata dai pm. Anche per questo la Procura aveva impugnato la decisione che riguarda Laforgia.

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