Martedì 07 Ottobre 2025 | 09:44

Lecce, scintille in aula sul piano di riequilibrio finanziario. Poli Bortone: «Avete fatto un disastro»

 
Gaetano Gorgoni

Reporter:

Gaetano Gorgoni

Lecce, scintille in aula sul piano di riequilibrio finanziario. Poli Bortone: «Avete fatto un disastro»

Salvemini: «Norme rispettate». La riformulazione del Piano di riequilibrio finanziario, con delibera 47/2024, anticipa il rientro dal disavanzo del Comune (nel 2028, anziché nel 2033), perché ci sono circa 50 milioni in meno di debiti

Venerdì 22 Agosto 2025, 09:23

«Ci affideremo al dirigente Isceri per uscire fuori dal disastro che avete fatto, visto che non siete stati in grado di fornire risposte alla richiesta della Corte dei Conti». Con queste parole ficcanti è terminato il secondo intervento del sindaco Adriana Poli Bortone nella Commissione Bilancio straordinaria riunita ieri per discutere delle richieste dei giudici contabili sul piano di riequilibrio finanziario del Comune di Lecce. E sono scoppiate le polemiche tra i due schieramenti.

La Corte dei conti ha chiesto su quali basi normative si fonda la decisione di annullare la delibera del piano finanziario del 2023 e di farne una nuova in cui la massa debitoria si è abbassata notevolmente. «Secondo lei dovremmo scrivere che la norma su cui si fonda la revisione del piano finanziario è la relazione Cosfel (Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali, ndr) 2024? Nel Patto per Lecce ci avrebbero dato tutti quei soldi se la massa passiva fosse stata di 23 milioni di euro anziché di 73?», chiede la prima cittadina all’ex sindaco Carlo Salemini.

La riformulazione del Piano di riequilibrio finanziario, con delibera 47/2024, anticipa il rientro dal disavanzo del Comune (nel 2028, anziché nel 2033), perché ci sono circa 50 milioni in meno di debiti. La diminuzione repentina della massa passiva spinge il centrodestra ad accusare la precedente amministrazione di aver scelto incautamente il predissesto, bloccando investimenti e assunzioni. Il dirigente Pantaleo Isceri confessa di non aver ancora maturato una risposta da dare alla Corte dei Conti, sottolineando che non è poi così scontata, come ritiene Salvemini: «Non so cosa rispondere perché non so cosa sia successo oltre a quello che leggo. Non tutti i piani passati dalla Cosfel vengono promossi dalla Corte. Gli scenari sono tre: il primo è che i giudici accettino la relazione dei tecnici del ministero, interpretando la delibera del 2024 come una specificazione di quella del 2023. Tutti ci auguriamo che vada così. Ma potrebbero anche chiedere di rimodulare di nuovo il documento. Sono tranquillo su quello che dobbiamo scrivere, ma non su quello che la Corte dirà».

«Abbiamo ritenuto di coinvolgere la minoranza in modo da trovare una risposta più appropriata possibile», ha puntualizzato Poli Bortone. La Corte dei conti ha chiesto anche una copia della relazione dei revisori sullo stato di avanzamento del piano di riequilibrio pluriennale. L’ex sindaco Carlo Salvemini, però, si è detto stupito perché la seduta si è trasformata in un’audizione di chi ha governato precedentemente. «L’inquadramento normativo è pienamente rispettato, tanto che la Cosfel lo evidenzia, senza eccepire nulla - ha chiarito Salvemini, secondo il quale tutte le risposte sono contenute nella relazione degli ispettori - La legge 15 del 92 ha ampliato i margini di ripensamento della manovra prevedendo una riformulazione del piano. Nella relazione ministeriale non c’è alcun dubbio sulla legittimità e sui tempi della riformulazione del piano finanziario del Comune. In realtà, questo approfondimento istruttorio la Corte avrebbe dovuto chiederlo alla Cosfel. La massa passiva cambia perché secondo la giurisprudenza, intervenuta in un secondo momento, deve essere “depurata” dalla quota di disavanzo determinata dall’accertamento dei residui attivi e dal ricorso al fondo di anticipazione di liquidità». La riunione si è conclusa tra le polemiche, con la sindaca Poli insoddisfatta per le risposte e i consiglieri di minoranza seccati per una commissione che ritengono inutile perché «si poteva convocare un tavolo tecnico per avere chiarimenti».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)