Sabato 06 Settembre 2025 | 11:15

Nuove strisce blu a Lecce, protestano i residenti e i commercianti

 
Gaetano Gorgoni

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Gaetano Gorgoni

Nuove strisce blu A Lecce, protestano i residenti e i commercianti

Comitati e associazioni chiedono la riduzione delle aree di sosta a pagamento: «Una vera beffa ad opera del centrodestra»

Sabato 19 Luglio 2025, 14:44

L’allargamento delle strisce blu in città continua a scatenare le proteste di associazioni, residenti e commercianti. Ci sono ancora poche ore per depositare le osservazioni al Piano Urbano di Mobilità Sostenibile: il 20 luglio, entro la mezzanotte, scadrà il termine (secondo quello che risulta sul sito comunale). «Ho parlato con tanti cittadini, che sono delusi: abbiamo protestato contro le strisce blu volute dall’amministrazione Salvemini davanti all’ospedale, che è nella periferia della città, e ora rischiamo di ritrovarci centinaia di parcheggi gratuiti che diventano a pagamento nelle periferie: una vera beffa, dopo tutte le promesse elettorali del centrodestra», spiega Giovanni Manzo, portavoce del Comitato «Stop alle strisce blu», che ieri ha inviato una pec agli uffici comunali con annesse motivazioni.

Gli inviti a fare un passo indietro rivolti all’amministrazione Poli sono tanti, qualcuno anche all’interno della maggioranza (soprattutto per il pagamento della seconda auto dei residenti). Si sono mobilitati pure i due ex candidati sindaci, Alberto Siculella, con l’associazione Mind che ha raccolto centinaia di firme, e Agostino Ciucci. Alla fine, un piccolo dietrofront è stato fatto. A San Pio sono state eliminate le strisce blu tracciate dai tecnici, come in una parte di via Leuca, a Santa Rosa e in altri «quartieri popolari». Saranno eliminati 400 parcheggi a pagamento nel centro storico. Ma resteranno in via Taranto e in viale dell’università, di fronte all’Obelisco, nell’area della stazione, ai Salesiani e in Piazza Partigiani. Nei prossimi giorni dovrebbe essere formulata una proposta di delibera del Consiglio comunale per il nuovo piano tariffario: i costi rispetto al piano della precedente amministrazione sono più contenuti, ma l’aumento è oggettivo e si pagherà anche nel pomeriggio nelle zone come San Lazzaro, dove era previsto il grattino solo la mattina.

L’associazione “Identità e tradizione” presieduta dall’ex candidato sindaco di “Diritti e civiltà per Lecce”, Agostino Ciucci, ha protocollato al Comune un “no” perentorio all’«invasione delle strisce blu nelle zone periferiche della città». L’associazione, che durante il ballottaggio ha deciso di appoggiare la candidatura di Adriana Poli Bortone, si sente tradita: «Premesso che una società che voglia definirsi civile debba rispettare, fra le altre, la “libertà di circolazione” garantita dall’articolo 16 della Costituzione italiana – scrive il gruppo nelle osservazioni - si ha l’impressione che il Pums elaborato dai tecnici comunali di Lecce si ispiri all’Agenda 2030 laddove fa di tutto per limitare l’uso dei veicoli privati e la conseguente libertà di movimento. Quindi eliminazione, o quasi, del traffico veicolare e rinchiudere i cittadini in quartieri videosorvegliati, ottenendo così, non una smart city, come la definiscono, ma piuttosto una “smort city”, cioè una città mortorio, dove le piccole imprese commerciali scompariranno, popolata da individui indottrinati dal pensiero unico e privati delle libertà individuali».

L’associazione ricorda che tra i punti di programma sottoscritti dal sindaco Poli Bortone c’era il blocco dei parcheggi a pagamento, che non avrebbero dovuto superare il perimetro della circonvallazione: «Concetto, per altro, contenuto nell’affermazione pre-elettorale del sindaco che aveva promesso di reperire 5000 nuovi posti di parcheggio». Nessuno immaginava che con un «imbroglio semantico» le strisce bianche diventassero blu e fossero contate come nuovi parcheggi. «Ma tali stalli devono essere gratuiti e non a pagamento, aumentando, laddove è possibile i parcheggi nel centro e creando nuove aree, naturalmente gratuite, nelle zone di accesso alla città», spiegano i responsabili di “Identità e tradizione”, che ricordano di aver chiesto tutta una serie di interventi, che spaziano dall’eliminazione dei cordoli e delle piste ciclabili non utilizzate e sovrabbondanti alla riduzione delle zone a traffico limitato, fino all’onda verde e all’eliminazione del cordolo in viale Marche. «Tante promesse disattese, per ora».

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