l'allarme
«Il 118 di Lecce nel caos: automediche anche senza gli infermieri»
La Cgil contro la nuova organizzazione firmata dalla dirigente: «Il personale in giro per la provincia per coprire le varie postazioni»
Utilizzo anomalo degli infermieri in forze al 118: Fp Cgil si mette di traverso contro la nuova organizzazione del lavoro. Nuovi strali contro la nuova organizzazione del lavoro voluta dalla direttrice del 118, Fabiola Giannoccaro, che ha visto inalberarsi tutti i sindacati e impegnato anche il consigliere regionale di Forza Italia, Paride Mazzotta, che ha presentato un’interrogazione alla presidente del Consiglio della Regione Puglia, Loredana Capone.
Fp Cgil si concentra sul ruolo degli infermieri. Il sindacato lamenta che nella organizzazione dei turni mensili, quando sull’automedica è assente il medico, gli infermieri vengono spostati su altre postazioni del 118. «Tale variazione di turno non sarebbe dettata da una emergenza improvvisa – osserva Floriano Polimeno, segretario provinciale di Fp Cgil –, ma sembrerebbe da una organizzazione dei turni stessi, con il risultato che il personale infermieristico rischia di girare per tutta la provincia alla ricerca di una postazione da coprire e contestualmente l’automedica resterebbe con il solo autista/soccorritore di SanitaService che rischierebbe di dover intervenire in solitudine su casi di emergenza».
Una circostanza che per il sindacato potrebbe determinare un pericolo lavorativo. Così si mettono i puntini sulle vocali giuste: «La sede del turno deve essere necessariamente stabilita nella pubblicazione dei turni, e salvo rarissime esigenze di servizio potrà essere modificata. La sicurezza lavorativa sull’automedica è determinata dalla presenza della equipe completa, in rari casi è accaduto in passato che sia rimasta costituita dal personale autista e dal solo infermiere, ma non è mai accaduto che sia rimasto solo l’autista soccorritore. La presenza del solo autista soccorritore sull’automedica determinerebbe un aumento sconsiderato sull’esito clinico dei pazienti, oltre che mettere a repentaglio la sicurezza lavorativa degli stessi operatori, nei casi si interventi urgenti».
La Fp Cgil lancia inoltre un’allerta per il pronto soccorso di Gallipoli dove sono in servizio solo 7 medici (compreso il direttore) costretti, secondo il sindacato, a turni massacranti. Tale è la carenza che alcuni turni sono coperti da medici in servizio in altri pronto soccorso in regime di attività aggiuntiva. E Polimeno insiste: «Si evidenzia come sovente accada che i turni vengano coperti da un solo turnista, con un ritmo di lavoro che determina un forte stress lavorativo. La mole di lavoro che si registra è insostenibile e inevitabilmente è destinato a incrementare a dismisura durante la fase estiva con l’arrivo del flusso turistico».
Il sindacalista avverte: «Sinora si è fatto fronte a tutto ciò grazie al sacrificio degli stessi operatori, che con spirito di abnegazione hanno accettato ed affrontato tutto nell’interesse del paziente, ma il problema non accenna ad attenuarsi, anzi si è accentuato in questo periodo e tende a complicarsi ulteriormente nella fase estiva: il benessere lavorativo risulta logorato e si assiste a frequenti stati di stress lavoro-dipendente».
L’appello: «Chiediamo un intervento finalizzato a trovare soluzioni alternative per rafforzare l’organico della dirigenza medica, comunicando sin da ora che in assenza di riscontro ci vedremo costretti ad adottare iniziative nelle sedi opportune».