La curiosità
Nell’antica Terra d’Otranto si ergono alcuni giganteschi megaliti
Si trovano nei Comuni di Giuggianello e Minervino di Lecce, che assieme al vicino di Giurdignano, sono conosciuti come “Stonehenge della Preistoria”
Fra piane tondeggianti delimitate da muretti a secco e campagne qua e là brulle o verdeggianti di macchia mediterranea, nel mezzo di due paesini dell’antica Terra d’Otranto, s’ergono alcuni giganteschi megaliti, che a guardarli rievocano leggende di maghi, streghe e ciclopi. Al seguito di un press tour che col progetto “Borghi divini: fra Santi, Fiabe e Megaliti”, ha portato nel Salento un gruppo di giornalisti provenienti da tutta Italia, approdiamo nei territori dei Comuni di Giuggianello e Minervino di Lecce, che assieme al vicino di Giurdignano, sono conosciuti come “Stonehenge della Preistoria”.
Nel primo, svettano i Massi della Vecchia, nel secondo, il dolmen Li Scusi, che dopo quello di Bisceglie, detto della Chianca, è il più grande di Puglia.
Al pari dei dolmen, i Massi risalgono al Neoliitico, e quasi certamente, erano luogo di culti pagani. Le grandi pietre di Giuggianello, così grandi che neppure Ercole sarebbe stato in grado di sollevarle, la leggenda vuole fossero abitate da una vecchia strega. Che la più grande aveva scelto come letto e la più piccola, a forma di fungo, detta “furnieddru”, utilizzava invece per preparare i suoi intrugli. Di lei, si narra pure, che ad ogni passante, rivolgesse una domanda astrusa. Se davano la risposta esatta, regalava loro un pulcino d’oro, ma se sbagliavano, li trasformava in pietre. E tutto attorno, di pietre affioranti, ce ne sono disseminate davvero tante, compresa quella che ha la forma del piede di un gigante.
Formato da otto pilastri che reggono una grande pietra appiattita, il dolmen di Minervino, era forse una tomba collettiva. Ma forse serviva pure da altare, sul quale si sacrificavano gli animali, il cui sangue, colando verso il basso, in vista dei raccolti, rendeva fertile la terra. Al centro, la grande pietra reca un foro di circa venti centimetri, attraverso il quale, il 21 di giugno a mezzogiorno in occasione del Soltizio d’estate, penetrando in verticale, i raggi del Sole formano sul terreno sottostante una palla luminosa perfettamente rotonda. Ogni anno in questo giorno, il megalite è meta di pellegrinaggio di turisti e curiosi.
Con la presenza dei menhir di cui è ricco il già citato territorio di Giurdignano, il triangolo che comprende Giuggianello e Minervino con le frazioni di Specchia Gallone e Cocumola, si colloca fra le zone più affascinanti del Salento, che anno dopo anno, i turisti, stranieri in testa, continuano a scoprire ed a frequentare per trascorrere le vacanze fra mare, bellezze paesaggistiche ed architettoniche, e non ultima, la variegata offerta enogastronomica.