Il caso

Delli Noci, l'ipotesi della Procura: sostituire la richiesta di arresto con un'altra misura

Massimiliano Scagliarini

Lecce, veleni dopo l'interrogatorio preventivo dell'ex assessore regionale. I vertici del Tribunale: «Nessun magistrato lo ha costretto a dimettersi»

Giovedì la notizia dell’Ansa (rivelatasi inesatta) secondo cui la Procura di Lecce aveva deciso di rinunciare alla richiesta di arresti domiciliari per l’ormai ex assessore regionale Alessandro Delli Noci. Ieri un inusuale comunicato stampa in cui i presidenti della Corte d’appello e del Tribunale, Roberto Maria Carrelli Palombi e Antonio Del Coco hanno sentito l’esigenza di chiarire che il gip Angelo Zizzari non ha avuto «nessuna occasione per debordare dai suoi compiti istituzionali costringendo l’indagato alle dimissioni da ogni incarico istituzionale agitando lo spettro della misura cautelare». L’inchiesta su affari e favori si arroventa di polemiche. Ma tutto parte dal drammatico interrogatorio preventivo a cui mercoledì è stato sottoposto Delli Noci: ne è entrato con le dimissioni da assessore, ne è uscito con quelle da tutte le cariche.

La dichiarazione dei vertici della giustizia salentina (è poi intervenuta anche l’Anm distrettuale) si riferisce al commento fatto da un giornalista di una tv regionale, che ha ipotizzato un colloquio fuori dall’aula in cui il gip avrebbe fatto capire a Delli Noci che solo le dimissioni avrebbero evitato i domiciliari...

CONTINUA A LEGGERE SULL'EDIZIONE CARTACEA O SULLA NOSTRA DIGITAL EDITION

Privacy Policy Cookie Policy