Il dibattito sul filobus si surriscalda e c’è chi lancia l’idea del “tram per il mare”, come a fine ‘800, ma il presidente Sgm, Damiano D’Autilia, ricorda che è già previsto un bus per San Cataldo, ogni 22 minuti, dal 14 giugno, che potrà essere supportato con minibus elettrici. Dalle aule di Palazzo Carafa ai social, l’implementazione della rete filoviaria proposta dall’amministrazione Poli Bortone continua a fare discutere, anche molto animatamente, con la minoranza che lancia una raccolta firme per il referendum.
«Perché non pensare al “Tram del Mare” come accadde alla fine del 1800? - suggerisce sul gruppo Facebook “Vivere Lecce” Filippo Montinari, studioso di tradizioni leccesi - Quali sarebbero i vantaggi di una tale scelta? Turistico innanzitutto e poi si andrebbero a servire alcune migliaia di residenti tra Contrada Mezzagrande, San Ligorio, Villaggio del sole, Villaggio Wojtyla, Villaggio Adriatico e ovviamente la marina di San Cataldo».
Idea bocciata dall’architetta ed ex assessore Rita Miglietta, che commenta lapidaria: «Povero faro». Altri scrivono post di apprezzamento, mentre alcuni ricordano che si può fare con i meno invasivi bus elettrici.
Più pragmatico il presidente Sgm Damiano D’Autilia, che ricorda che il progetto di allargamento della rete filoviaria (da 80 milioni più Iva), inviato al Ministero delle Infrastrutture, non contempla l’estensione fino alle marine, perché lì il Pums ha già previsto il passaggio dell’autobus ogni 22 minuti.
«Il “Tram mare” come Rimini Riccione, è un’idea di trasporto sostenibile, ma ora non ce n’è bisogno - spiega il numero uno Sgm - Il progetto si regge se provi ragionevolmente che c’è proporzionalità tra utenti e percorrenza. Devi dimostrare ai tecnici ministeriali che il progetto è fattibile su piano finanziario: oggi non abbiamo le risorse. Il problema è che il tram per San Cataldo rischia di essere utilizzato da un’utenza più importante solo un paio di mesi l’anno. Nell’‘800 le famiglie non si spostavano in auto. Una volta fatta questa infrastruttura si potrà pensare a una soluzione estiva con bus piccoli, cioè minibus elettrici come linea integrativa. Ora posso dire che finalmente, ogni 22 minuti, avremo un bus che va a San Cataldo: si parte dal 14 giugno prossimo, grazie ai 900mila chilometri in più del Pums.
È chiaro che il potenziamento del filobus che va all’università e quello che passerà dai parcheggi di scambio all’esterno di Lecce, avrà una sostenibilità economica innegabile, visto che nel primo caso si stratta di una linea sovraccarica di utenti e nel secondo caso la richiesta sarà inevitabile». Dunque, per giungere fino a San Cataldo, gli utenti dovranno «accontentarsi» del normale bus, con 39 corse al giorno, dalle 6.40 alle 22.30 e una frequenza di 22 minuti tra una corsa e l’altra. Per Frigole e Torre Chianca si scende a 14 corse a partire da giugno, con implementazione fino a 28 corse tra luglio e agosto, dalle ore 7 alle 22. Per queste ultime due mete, l’attesa sarà di 60 minuti tra una corsa e l’altra, fino a giugno, per poi scendere a 30 minuti, da luglio per tutto agosto.