Il sindaco Adriana Poli Bortone ha sottolineato in Consiglio comunale che la sua amministrazione procede spedita verso la realizzazione del porto turistico di San Cataldo. Una domanda di attualità dell’ex sindaco Carlo Salvemini, in apertura della seduta di ieri pomeriggio, le ha offerto la possibilità di spiegare meglio quali saranno le prossime mosse. «Abbiamo dato priorità allo sviluppo della fascia costiera, che avverrà attraverso un porto turistico innovativo e sostenibile, con banchine, area servizi, capitaneria di porto, centro commerciale e tante altre attività a supporto del turismo nautico - ha spiegato la prima cittadina - Potremo ospitare imbarcazioni fino a 30 metri di lunghezza».
Nel progetto è centrale il ruolo dell’Università del Salento: è in corso un’attività di ricerca del Dipartimento di ingegneria, con un incarico fino al 31 dicembre 2030 affidato al professor Giuseppe Tomasicchio, che dovrà occuparsi anche del supporto alla localizzazione e definizione dell’assetto planimetrico ottimale del porto. Le opere rigide di difesa dall’erosione generano riduzione degli arenili e non sono durature, secondo alcuni studi citati da Salvemini. La paura è che le dune di San Cataldo vengano danneggiate con ulteriori interventi, con conseguenze gravi in caso di mareggiate.
Poli Bortone chiarisce che si tratta di «una scelta basata sulla valutazione aggiornata integrata e soprattutto scientificamente supportata»: «L’obiettivo non è quello di replicare soluzioni già criticate, ma di completare e correggere quanto eseguito a San Cataldo per contrastare l’erosione sulla base di dati oggettivi e di analisi tecnico scientifiche. Il supporto dell’Università è orientato proprio a questo: valutare l’efficacia delle opere esistenti, proporre eventuali correttivi o completamenti anche mediante soluzioni basate sulla natura. Costruire un quadro coerente con le caratteristiche morfologiche e ambientali del sito: una revisione mirata e qualificata - ha chiarito Poli Bortone - Le scelte saranno fondate su scenari climatici avanzati, in linea con le politiche europee. La scelta di cominciare da San Cataldo è dovuta all’idea di unire gli interventi per la mitigazione con l’edificazione del porto turistico». Il sindaco ha annunciato che saranno coinvolti nelle scelte anche i cittadini.
Sul piatto ci sono anche 17 milioni per il recupero della fascia costiera leccese. Dopo il “sì” in Commissione, è passata in Consiglio la variazione al bilancio di previsione che riguarda i soldi incassati con il contratto di coesione territoriale tra governo e Regione Puglia per 5 interventi strategici. Un importo pari a 69,3 milioni per i nuovi scavi dell’Anfiteatro Romano, 25 milioni per il progetto “Lecce città euromediterranea” che comprende il porto turistico, 17 milioni per il recupero dell’habitat costiero, 4 milioni per il parco archeologico di Rudiae e 4 milioni per il completamento delle Mura urbiche, per la sistemazione del Circolo tennis e della Corte Licci.
In Consiglio è stato anche stabilito che non ci sarà alcun festeggiamento istituzionale, per il momento, per la salvezza della squadra di calcio che milita in serie A: è ancora forte l’amarezza per la scomparsa di Graziano Fiorita e la società ha chiesto di rimandare. Lo ha annunciato il sindaco in apertura di seduta.
L’assemblea ha anche ratificato (con 19 voti favorevoli e 8 astenuti) la variazione di bilancio per il milione di euro speso in opere infrastrutturali e nel rifacimento di più di una metà del percorso del Giro d’Italia. I soldi sono stati recuperati da più esercizi. A questo si aggiunge la variazione al bilancio di previsione anche per i 64mila euro spesi per vari servizi offerti durante la manifestazione ciclistica.
Via libera anche alla “delibera Mango” (22 favorevoli e 5 contrari), con la benedizione di Salvemini e il «no» di Rotundo e di una parte dell’opposizione che ha protestato per la «disparità di trattamento tra imprenditori», visto che a Zara è stato fatto lo sconto del 66% per la monetizzazione dei parcheggi non realizzati e a Mango si concede solo il 50%.
Dai banchi della maggioranza hanno ricordato che la legge concede la discrezionalità se si fa prevalere l’interesse pubblico.
Tutto in discesa anche per la delibera sui comitati di quartiere, con i componenti eletti dai consiglieri comunali, dopo le polemiche e il passaggio già ottenuto in commissione con i voti della maggioranza.