LECCE - Il governo Meloni ha finalmente dato il via libera alle risorse destinate al capoluogo leccese per la valorizzazione dell’Anfiteatro Romano e per gli interventi sulla marina di San Cataldo, con una delibera che sarà portata, in mattinata, in Commissione Bilancio dal presidente Oronzino Tramacere. Per i nuovi scavi che riguardano la «Lecce Romana», in Piazza Sant’Oronzo, ci sono circa 18 milioni. Però non c’è ancora un progetto e i tempi burocratici minacciano di essere lunghi, se si pensa che il Comune dovrà raggiungere un accordo con la Soprintendenza, magari partendo dal progetto che è stato già messo in campo nel 2014 dall’architetto Alfredo Foresta (che fa parte del trio di esperti comunali scelti per il progetto di valorizzazione degli scavi dell’Anfiteatro).
Mercoledì 28 maggio il Consiglio comunale sarà chiamato ad approvare un’importante variazione al bilancio finanziario 2025/2027, che include anche gli interventi infrastrutturali sulla marina di San Cataldo, dove l’amministrazione punta a realizzare un porto turistico che potrebbe far svoltare economicamente tutta l’area (i 130 posti disponibili nel porticciolo vanno a ruba).
Sarà ratificata la deliberazione di giunta comunale messa in campo nei mesi scorsi.
È a buon punto, dunque, l’iter burocratico per spendere le risorse che valorizzeranno la Lecce dell’Antica Roma e che daranno vita a un’infrastruttura turistica strategica.
«Lecce Euromediterranea 2050: adesso si può fare», ha chiarito il sindaco Adriana Poli Bortone. Sono a disposizione le risorse per realizzare il programma di maggioranza, che fino a un anno fa sembrava solo una promessa di difficile realizzazione, con un Comune in predissesto.
Invece le cose vanno avanti: lo studio di fattibilità è stato già affidato all’Unisalento per verificare la realizzabilità del porto turistico e il suo impatto sulla costa. Sul piatto ci sono circa 25 milioni. C’è grande attesa per questo progetto presentato un anno fa dal sindaco Poli Bortone a Matteo Salvini (nell’incontro che si tenne al Tiziano di Lecce), quando fu mostrato al ministro delle Infrastrutture il dossier dove c’era anche il porto della marina di San Cataldo. Ora che i soldi sono stati stanziati, c’è la certezza che l’intuizione della maggioranza sia stata azzeccata: infatti, durante la campagna elettorale, il sindaco ha fatto redigere uno studio di fattibilità che poi è diventato un documento per attrarre finanziamenti europei.
Il progetto «Lecce città euromediterranea 2050» è stato redatto dall’architetto Alfredo Foresta. Un anno fa non c’era nulla, ma sono bastati 12 mesi per trovare le risorse.
Tra le due variazioni di bilancio da votare nel Consiglio comunale di mercoledì ce n’è una che non registra soldi in entrata, ma in uscita. Non sarà necessario il passaggio in Commissione bilancio della variazione che riguarda il Giro d’Italia, perché è già stato dato il via libera: il 28 maggio la maggioranza darà la sua benedizione al documento (criticatissimo dalla minoranza) che ha permesso al Comune di Lecce di investire oltre un milione di euro per la sistemazione di una parte del percorso (6 chilometri su 11,9) della manifestazione ciclistica internazionale che si è tenuta a Lecce. Inevitabile lo scontro anche in Consiglio, dopo quello che è avvenuto in Commissione. Per gli oppositori le ricadute economiche non sono tali da superare le criticità che genera oltre un milione di euro in meno sul bilancio comunale. Obiezione respinta dalla maggioranza, che parla di un successo sul piano turistico e del marketing territoriale.