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«Sponde Meridiane: musica e poesia dai Sud del mondo», a Lecce torna il Maggio Musicale Salentino

«Sponde Meridiane: musica e poesia dai Sud del mondo», a Lecce torna il Maggio Musicale Salentino

 
Redazione online

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«Sponde Meridiane: musica e poesia dai Sud del mondo», a Lecce torna il Maggio Musicale Salentino

Per la 17esima edizione culture, suoni e parole raccontano il mondo dal basso. Il 25 maggio protagonista della serata sarà il Maestro Imran Khan, tra i più raffinati interpreti contemporanei del sitar

Mercoledì 21 Maggio 2025, 11:31

Sarà un viaggio emozionante, fatto di musica, poesia e pensiero, quello che andrà in scena al Convitto Palmieri di Lecce, il 25 maggio alle 20.30, nell’ambito della XVII edizione del Maggio Musicale Salentino, con la direzione artistica del maestro Gianluca Milanese e la project manager Simona Ciullo. L’ingresso è libero e il concerto-reading dal titolo “Sponde Meridiane: musica e poesia dai Sud del mondo” si configura come un vero e proprio atto poetico e politico, un evento che intreccia tradizioni musicali millenarie e voci letterarie potenti per raccontare le speranze, le contraddizioni, la bellezza e la resilienza delle comunità che abitano le latitudini più trascurate e ferite del pianeta.

Il concept: perché “Sponde Meridiane”?

«Da una sponda si parte, a una sponda si approda». È questa l’immagine simbolica che dà il nome alla serata e ne orienta il senso profondo: le “sponde meridiane” sono quelle frontiere liquide, geografiche e culturali che uniscono i Sud del mondo, territori spesso marginalizzati ma ricchi di vita, tradizione, resistenza e immaginazione. L’evento si propone come risposta artistica e umanistica alle dinamiche globali di esclusione, chiusura e disumanizzazione: mentre il Mediterraneo smette di essere crocevia di accoglienza per diventare frontiera di respingimento, la serata diventa uno spazio di ascolto, confronto e dialogo. È il recupero di un pensiero altro, un pensiero meridiano, che si oppone alla logica eurocentrica e imperialista, e guarda invece ai Sud del mondo come fonti di ricchezza culturale e spirituale, di alternative di vita fondate sulla solidarietà, la lentezza, la cura del prossimo e dell’ambiente.

Il programma musicale

Protagonista della serata è il maestro IMRAN KHAN, tra i più raffinati interpreti contemporanei del sitar, strumento simbolo della musica classica indiana. Con lui, un ensemble eterogeneo e visionario che unisce strumenti e mondi diversi:

  • Kativa Soni – voce evocativa che richiama la spiritualità del subcontinente indiano

  • Gianluca Milanese – flauti, ponte tra Occidente e Oriente

  • Andrea Presa – didjeridoo, respiro ancestrale dell’Australia aborigena

  • Marco Schiavone – violoncello, equilibrio classico ed emozione

  • Stefano Rielli – contrabbasso, ritmo e profondità

  • Vito de Lorenzi – percussioni, corpo pulsante del Mediterraneo

Un’orchestra di voci e suoni che attraversano confini e epoche, costruendo una narrazione musicale dove l’improvvisazione incontra la tradizione, e l’armonia nasce dal dialogo.

Accanto alla musica, le parole. Agnese Perrone darà voce a poeti e poetesse dei Sud del mondo, con letture che spaziano dalla Palestina alla Siria, dalla Bosnia alla Turchia, fino alla Grecia e ai Sud italiani. Una scelta di testi intensa e significativa:

  • Marwan Makhoul

  • Fadwa Tuqan

  • Mahmoud Darwish

  • Nizar Qabbani

  • Izet Sarajlić

  • Kostantinos Kavafis

  • Nazim Hikmet

Voci che parlano di esilio, amore, identità, guerra, nostalgia, libertà. In chiusura, un omaggio speciale a Claudia Petracca, figura significativa per il territorio, intellettuale e attivista che ha incarnato in pieno lo spirito dell’umanesimo meridiano. Seguirà poi il 26 maggio un appuntamento al Liceo Palmieri di Lecce, riservato agli studenti, con un approfondimento sulla musica e gli strumenti musicali tra l'India e l'Occidente.

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