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Lecce romana, il Molo di Adriano rinasce e diventerà un’attrazione turistica

 
Gaetano Gorgoni

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Gaetano Gorgoni

Lecce romana, il Molo di Adriano rinasce e diventerà un’attrazione turistica

Intanto la Capitaneria accoglie l’istanza: ridotte le limitazioni per la spiaggia

Giovedì 20 Marzo 2025, 13:56

LECCE - C’è un progetto ambizioso per la rinascita del Molo di Adriano: si punta a ricostruirlo e a renderlo fruibile a tutti. L’assessorato all’Urbanistica, guidato dall’assessore Gianpaolo Scorrano, ha intercettato le risorse del progetto di rigenerazione urbana che coinvolge i comuni di Monteroni e Cavallino (accomunati da importanti aree archeologiche e dalla vicinanza al capoluogo). Con questi soldi sarà possibile il consolidamento della parte soggetta al crollo dell’antico porto dell’imperatore Adriano, il recupero sottomarino e la valorizzazione con progetti di fruibilità.

Molti beni architettonici e naturali sottomarini possono essere ammirati con “glass boat”: una barca con fondo di vetro. Anche a San Cataldo sarà possibile farlo. In questo modo la marina leccese potrebbe diventare un’imprescindibile tappa turistica internazionale della «Lecce Romana», capace di raccontare una storia di 2000 anni fa attraverso un’imponente struttura sommersa, un tempo porto strategico dell’Antica Roma.

Intanto, l’intera area torna fruibile. Dopo il parziale crollo della struttura del Molo di Adriano causato dalle mareggiate, la Capitaneria di porto di Otranto ha emesso ordinanza di interdizione dell’area, sia a terra che a mare, per un raggio di 200 metri dal punto di cedimento. Il settore urbanistico del Comune di Lecce, cui fa capo l’ufficio demanio, con l’ausilio della protezione civile, ha messo in sicurezza la zona. I successivi accertamenti, effettuati dall’assessore all’Urbanistica nelle aree interessate dal crollo hanno evidenziato l’assenza di pericoli per la pubblica e privata incolumità in un raggio così ampio.

«È per tale ragione che - sottolinea l’assessore Scorrano - nell’ottica del rapporto di collaborazione instaurato tra il Comune e la Capitaneria di Porto di Gallipoli e, conseguentemente, quelle di Otranto e di San Cataldo, ho richiesto la diminuzione delle limitazioni, così da consentire la normale fruizione di quella che è meglio conosciuta come “la spiaggia dei leccesi”, teatro tra l’altro di importanti eventi sportivi e musicali durante la stagione balneare».

E ieri è stata accolta l’istanza di Scorrano: è stata emessa una nuova ordinanza che ha ridotto l’area interdetta alla navigazione e alla balneazione a quella immediatamente a ridosso dell’antico Molo, lasciando di fatto libera tutto il resto della spiaggia.

«Ora l’impegno dell’amministrazione dev’essere quello di tutelare il prestigioso bene archeologico, da anni abbandonato e bistrattato nell’indifferenza di chi sino ad oggi ha governato - scrive l’assessore - A tale proposito, infatti, il settore urbanistico sta già lavorando per inserire il progetto di “consolidamento, recupero, valorizzazione dell’antico Porto Adriano” nel più ampio programma di rigenerazione urbana. Così facendo, oltre alla qualità delle acque riconosciuta con la bandiera blu, alla realizzazione di un porto turistico con relative infrastrutture, al recupero dell’Ostello della Gioventù e agli interventi previsti nel Cis, San Cataldo potrà fregiarsi di un’area archeologica (anche subacquea) che costituirà un ulteriore volano per il rilancio della marina».

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