il via del mare

Lecce, «nuovo stadio, vecchi errori»: le polemiche degli ambientalisti

Gaetano Gorgoni

L’assessore Anguilla: «Lottiamo contro il tempo, ma fotovoltaico e verde ci saranno»

È una corsa contro il tempo quella per la copertura dello stadio, finanziata con i 25 milioni di euro dal secondo masterplan dei Giochi del Mediterraneo 2026. Ma non mancano le polemiche. Le associazioni ambientaliste avrebbero voluto l’installazione contemporanea di un maxi impianto fotovoltaico, com’è avvenuto a Udine, e una maggiore attenzione per il verde pubblico. la definiscono un’occasione persa le 40 associazioni che avevano lanciato un appello il 12 novembre del 2024.

«A Udine il nuovo stadio avrà una “copertura fotovoltaicizzata”, su oltre 4000 mq di superficie - scrive Innocenzo Graziuso, responsabile del Forum Ambiente e Salute di Lecce - Sarà energeticamente autosufficiente, forse anche in grado di guadagnare dal surplus di energia immessa in rete, come da molti anni avviene a Verona. A Lecce, capitale del “Salento mare sole e jentu”, questo non è possibile. Il sole qui splende soprattutto per il fotovoltaico in agricoltura, assai meno di altre regioni per quello sugli edifici, riducendo il tanto deprecato consumo di suolo agricolo, che qui è più prezioso che altrove: va rigenerato con estese piantumazioni di essenze arboree in biodiversità, dopo il devastante disseccamento della foresta di ulivi».

Per il Forum è stato ignorato l’appello di oltre 40 autorevoli associazioni, professionisti, religiosi, esperti e intellettuali leccesi affinché la copertura dello stadio fosse realizzata in modo green. «Ci si augura che, con il sostegno degli enti competenti, sia ascoltata la contestuale e parallela richiesta di piantumare almeno in parte i sei ettari, ora per lo più un desolato manto di asfalto, soprattutto dopo il nefasto abbattimento della pineta circostante! - continuano gli ambientalisti leccesi - Perché a Venezia sessanta ettari di bosco abbracceranno il nuovo stadio: il verde circonda da vicino tanti altri impianti sportivi (l’Olimpico in primis). Si registra infine una assurda mancanza di comunicazione tra enti pubblici: l’assessore Delli Noci ha annunciato che la Regione sta predisponendo bandi per finanziare l’autonomia energetica degli impianti sportivi. Lo stadio di Lecce non sarà della partita. Un’altra occasione mancata. La serie A anche per la città…».

Ma non è ancora tutto perduto: il commissario straordinario per i Giochi del Mediterraneo 2026, Massimo Ferrarese, e gli amministratori leccesi non escludono che il fotovoltaico e le piantumazioni possano essere fatte in un secondo momento. «Si potrà intervenire nella parte laterale dello stadio con il fotovoltaico, in adiacenza, e nei parcheggi - spiega il vicesindaco Roberto Giordano Anguilla - Non abbiamo potuto concentrare le energie su questo per i tempi ristretti. Si possono trovare forme di collaborazione con le imprese per le energie rinnovabili. Stiamo dando priorità ad altre operazioni adesso. Basta un imprevisto per far saltare tutto. A Udine e a Bergamo hanno avuto 4 anni per realizzare i nuovi impianti».

In realtà sui tempi di realizzazione non c’è certezza, anche se il progetto sarà pronto in 60 giorni anziché 90 (l’appalto se lo è aggiudicato il team composto da Techproject srl, Mjw Structures ing. Massimo Majowiecki e Shesa srl): bisognerà terminare per l’inizio dell’estate 2026. L’escamotage di assemblare tutto all’esterno funziona, ma per fine agosto 2026 non tutta la copertura dello stadio potrebbe essere pronta: il completamento potrebbe essere rinviato a evento concluso. La copertura, che unifica l’immagine dello stadio in un corpo unico, con le sue vele imponenti, sarà realizzata in acciaio (la struttura) e in pvc (la membrana). Sul piano strutturale ed estetico il lavoro sarà molto simile a quello fatto per l’Olimpico di Roma: una struttura più sostenibile, meno pesante di quelle che si facevano in passato. Entro febbraio la società pubblica Sport e Salute lancerà la gara di appalto per i lavori di riqualificazione interna allo stadio (primo lotto da 11 milioni): a maggio partirà il rifacimento del terreno di gioco, mentre il cantiere per la copertura sarà avviato tra giugno e luglio. Ci vorrà più di un anno, con gli spettatori all’interno, perché non è possibile far giocare il Lecce altrove e sfrattare tutti gli abbonati. Ad ogni modo, lavorando a spicchi, attraverso una prefabbricazione esterna, non si potrà impedire, volta per volta, la chiusura di una parte dello stadio, facendo saltare 2 o 3mila posti.

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