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Per la Giunta di Lecce il giorno della verità, fra mal di pancia ed equilibri in bilico

 
Maddalena Mongiò

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Maddalena Mongiò

Per la Giunta di Lecce il giorno della verità, fra mal di pancia ed equilibri in bilico

Riunione di maggioranza questa mattina, salvo slittamenti. Il dibattito sulle nomine

Giovedì 11 Luglio 2024, 12:05

LECCE - Il giorno della verità: riuscirà il sindaco Poli Bortone a mettere insieme la giunta conciliando le aspettative delle forze politiche che compongono la sua maggioranza? L’appuntamento della maggioranza è per questa mattina alle 8.30, salvo slittamenti dell’ultima ora. Certamente nella riunione di lunedì scorso il sindaco Adriana Poli Bortone, preso atto che ognuno era fermo sulle sue posizioni e nessuno cedeva di un millimetro, ha precisato che si aspettava per oggi le indicazioni delle forze politiche in assenza delle quali avrebbe proceduto a nominare secondo il suo disegno politico perché domani intende fare la prima riunione di giunta.

In realtà, le indicazioni le forze politiche dell’attuale maggioranza le hanno portate sul tavolo, ma mal si conciliano con il necessario bilanciamento degli equilibri. Intanto per la lista «Lecce Futura Pala» pare ci sia la disponibilità a fare un passo indietro rispetto alla rivendicazione di Giorgio Pala in giunta per mettere in campo una donna e concorrere, quindi, alla copertura delle quote rosa. Ma per questo assessorato pare non si peschi fra gli eletti (la prima donna è Tiziana Pastore) bensì a una nomina tecnica e si sussurra che potrebbe essere la dermatologa Gabriella Margiotta, madre di Pala.

Ma le nomine esterne potrebbero essere due se dovesse entrare anche Simona Manca. C’è chi spera ancora che Fratelli d’Italia mandi in giunta Maria Luisa Greco, ma al momento non pare spiri vento di apertura in quanto il partito rivendica il risultato elettorale che lo ha visto prima forza politica della coalizione. Da qui la richiesta di due assessorati e della delega di vicesindaco che è ambita anche da Andrea Guido, in quanto pluripremiato dagli elettori, e da Ugo Lisi quale compensazione del suo passo indietro rispetto alla corsa per la poltrona di vertice di Palazzo Carafa. Per Lisi pare si sia speso anche il forzista Gasparri, ma nella maggioranza in tanti non concordano con il «premio» a Lisi essendo arrivato penultimo fra le forze che hanno sostenuto la corsa di Poli Bortone.

Insomma, materia per i mal di pancia di chi si sente tagliato fuori dalla partita non mancano e poggiano sul peso che ognuno ritiene di aver avuto nella vittoria del centrodestra considerato il fatto che la vittoria si è consumata al fotofinish.

Tra gli scontenti c’è anche Carlo Mignone passato dal centrosinistra al centrodestra che si dice lamenti mancati riconoscimenti per i suoi voti che se fossero stati dall’altra parte avrebbero fatto pendere diversamente il piatto della bilancia. Per Lisi non sono pochi quelli convinti che non starà in giunta, ma che avrà una buona compensazione non meglio definita. Magari in una partecipata, ma quella della Sgm è rivendicata da Roberto Marti e quella della Lupiae servizi al momento non è entrata nelle trattative anche se c’è chi è convinto che tutto debba essere discusso sotto il capello del manuale Cencelli, compreso il posto di capo di gabinetto (già saldamente nelle mani di Angelo Tondo) e quello dell’ufficio stampa.

Proprio sulla scia del manuale Cencelli, Roberto Marti rivendica 4 assessorati e la presidenza della Sgm avendo in consiglio 9 consiglieri: 1 della Lega (Severo Martini per il quale è stato chiesto l’assessorato) e gli altri per le civiche riconducibili alla sua area politica o perché eletti in altre liste, ma supportati da lui sul solco della cosiddetta lista orizzontale. Comunque in ipotesi della giunta dovrebbero far parte: Gabriella Margiotta, Simona Manca o Laura Calò, Maria Greco se Fratelli d’Italia cede sulle quota rosa, Bernardo Monticelli Cuggiò (Prima Lecce), Giancarlo Capoccia (Movimento Regione Salento), Roberto Giordano Anguilla e Andrea Pasquino se FdI non molla sui due nomi portati sul tavolo lunedì scorso, Gianpaolo Scorrano (Io Sud), Andrea Guido (Udc-Puglia popolare). Rimane il punto interrogativo su Ugo Lisi.

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