Domenica 07 Settembre 2025 | 06:39

Imprenditore barese truffato, sei salentini sotto inchiesta

 
angelo centonze

Reporter:

angelo centonze

Imprenditore barese truffato, sei salentini sotto inchiesta

Avrebbero «ripulito» i soldi investendoli nell’acquisto di Rolex . Un gruppo residente fra Lecce, Galatina e Sanarica avrebbe sottratto 268mila euro dal conto dell’uomo

Sabato 10 Febbraio 2024, 14:56

Rischiano di finire sotto processo i sei salentini accusati di aver raggirato un imprenditore barese, con la complicità di alcuni soggetti campani, sottraendogli oltre 268mila euro dal conto corrente per poi reinvestire il denaro nell’acquisto di Rolex. Un raggiro ben congegnato per ingannare l’imprenditore e speculare sui soldi indebitatemente percepiti, tentando di fare sparire le tracce della loro provenienza «ripulendo» la somma attraverso l’acquisto degli orologi di lusso.

L’udienza preliminare è fissata per il prossimo 6 maggio dinanzi al gip del Tribunale di Napoli Nicoletta Campanaro, che dovrà pronunciarsi sulla richiesta di rinvio a giudizio per complessivi 17 imputati, avanzata dal sostituto procuratore Claudio Orazio Onorati.

Rischiano di finire sotto processo: A. C., 56enne residente a Sanarica; A.E. F., 69enne residente a Lecce; I.G., 49enne residente a Galatina; M. V., 50enne, residente a Lecce; D. F., 66enne di Lecce e D. T., 51enne di Galatina.

I 17 imputati rispondono a vario titolo delle ipotesi di reato di frode, sostituzione di persona, riciclaggio e autoriciclaggio.vIl collegio difensivo è composto, tra gli altri, dagli avvocati Donato Mellone, Umberto Leo e Salvatore Corrado. Le indagini, coordinate dalla Guardia di finanza di Bari, presero il via dopo che il titolare e la legale rappresentante di una ditta di autotrasporti denunciarono un ammanco sul conto corrente della società di circa 268mila euro.

I fatti si sarebbero verificati nel capoluogo pugliese tra il 18 ed il 30 gennaio 2018. In base alla ricostruzione degli investigatori delle Fiamme gialle, uno degli imputati si recò presso la filiale barese della banca Bnl, con falsi documenti. E attraverso l’utilizzo di credenziali del servizio di home banking, convinse i funzionari dell’istituto di credito a consegnargli l’ingente somma. Il denaro, tramite bonifici, venne diviso con i complici. In seguito, sempre in base alla tesi accusatoria, i soldi prelevati con l’inganno furono reinvestiti in attività economiche o nell’acquisto di Rolex, al fine di nascondere la provenienza illecita. Le accuse rivolte ai salentini dovranno essere vagliate dal gip nel corso dell’udienza preliminare che si terrà nel maggio prossimo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)