L'inchiesta
Trepuzzi, tenta di strangolare la moglie per estorcerle soldi: arrestato marito violento
Adesso il 47enne, di origini georgiane, è in carcere. Per la donna è la fine di un incubo
TREPUZZI - Botte, minacce di morte e violenze sulla moglie pur di estorcerle soldi. È finito in carcere un 47enne di origine georgiane, che dopo aver perso il lavoro ha iniziato a perseguitare la consorte per ottenere da lei il denaro guadagnato col suo lavoro di badante.
La donna ha deciso di denunciare il marito dopo una serie di maltrattamenti e percosse che l'hanno condotta anche in ospedale. Per lei, continuare a vivere con quell'uomo era impossibile. Ha cercato di strangolarla fino a farle quasi perdere i sensi, ha minacciato di tagliarle la gola, ha cercato di abusare di lei, per sottometterla, e minacciato delle stesse violenze anche le donne della sua famiglia.
Tutto inizia ad aprile scorso, quando l'uomo perde il lavoro. Da allora inizia a bere, a minacciarla e a chiederle soldi. Lei non cede, e allora cominciano le botte e le minacce.
La prima aggressione è quella del 5 aprile, quando la blocca alla stazione e la strattona afferrandola per i capelli al suo rifiuto di dargli i soldi «per comprare un telefonino». Il mese successivo l'ennesimo episodio, in casa dell'anziana in cui la donna lavora come badante. Qui l'afferra al collo e le tappa la bocca per impedirle di chiedere aiuto, la minaccia dicendole «Ora ti ammazzo se non mi dai i soldi».
A giugno un nuovo episodio. Anche in questo caso la insulta e le chiede il denaro. La insegue fino a raggiungerla in casa dell'anziana datrice di lavoro e una volta dentro la prende a pugni colpendola su viso e sul corpo, provocandole numerose ecchimosi. A salvarla è l'anziana donna, che chiede aiuto alla figlia pregandola di allertare i carabinieri.
Insomma, una vita d'inferno che ha un suo seguito a settembre scorso, con minacce e insulti telefonici, e poi ancora con le botte, dicendole, dopo averla colpita al viso con un oggetto metallico, che le avrebbe «fatto tagliare la gola» se non gli avesse dato quanto chiedeva.
Le aggressioni sono andate avanti fino a novembre, con l'ennesima denuncia della donna. Tutti gli atti sono arrivati in procura che ha disposto l'arresto dell'uomo.
Adesso è in carcere, in attesa dell'interrogatorio di garanzia. Per la donna, è la fine di un incubo.