Sabato 06 Settembre 2025 | 09:01

Mafia, parla il procuratore De Castris: «Evidenti legami tra candidati e criminalità»

 
Redazione online

Reporter:

Redazione online

Commissione Csm propone all'unanimità Leone De Castris nuovo procuratore generale in Corte d'Appello Bari

Le dichiarazioni dinnanzi alla Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie

Martedì 07 Novembre 2023, 16:04

20:11

LECCE - «Quello che più preoccupa è che in ogni indagine che riguarda un periodo subito precedente o subito successivo ad una tornata elettorale veniamo sempre in contatto, attraverso attività intercettiva, con situazioni in cui è evidente il rapporto tra candidati e organizzazioni criminali. E' un fatto che riguarda trasversalmente tutte le forze politiche, e che si verifica soprattutto durante le elezioni amministrative. Le forze politiche possono fare tanto nella selezione dei candidati». Lo ha dichiarato il procuratore di Lecce, Leonardo Leone de Castris, durante l’audizione dinanzi alla Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere. «Il fenomeno comunque - ha aggiunto - si verifica soprattutto nelle piccole amministrazioni, nelle grandi città è molto raro».

Leone de Castris ha poi riferito che «c'è una grande corruzione nella pubblica amministrazione, a parte quello che avviene con la politica. Certo la corruzione è endemica nel nostro Paese. A Lecce, ad esempio, veniamo da indagini sul distretto (giudiziario, ndr) di Bari, con sentenze che venivano vendute in cambio di contanti. Non avrei mai potuto immaginare una cosa del genere». «C'era chi vendeva le proprie sentenze per comprare le armi clandestine. Stiamo peggiorando - ha concluso - nell’etica della cosa pubblica. Il principio del servizio è un pò venuto meno». Il riferimento di Leone de Castris è soprattutto all’inchiesta relativa all’ex gip del tribunale di Bari Giuseppe De Benedictis, condannato dalla Corte d’appello di Lecce a 9 anni di reclusione per traffico e detenzione di armi ed esplosivi, anche da guerra, del relativo munizionamento e di ricettazione. In un altro processo il gup del Tribunale di Lecce, in primo grado, ha condannato De Beneditcis a 9 anni e 8 mesi di reclusione per quattro episodi di corruzione in atti giudiziari relativi a presunte tangenti intascate in cambio di scarcerazioni. 

Nel corso dell’audizione alla Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, il procuratore di Lecce, Leonardo Leone de Castris, ha lanciato l’allarme sul possibile annullamento di decine di procedimenti contro mafiosi, per i quali sono state ottenute misure cautelari. Il tema riguarda le modalità con cui sono state acquisite come prove conversazioni via chat tra gli esponenti delle organizzazioni criminali. «C'è un ricorso massiccio» dei clan «a piattaforme informatiche che consentono conversazioni criptate, che in alcuni casi sono state 'bucatè, cioè si è riuscito a decriptare queste chat. Ci sono riusciti i francesi e gli olandesi principalmente e ci hanno consentito di portare a termine delle operazioni importanti, con decide di arresti di personaggi di spicco della criminalità». Ora «vi è una sentenza della Cassazione che ha dichiarato inutilizzabili queste chat in un importante processo di narcotraffico, mettendo - ha spiegato - in libertà un soggetto appartenente alla 'ndrangheta, ove si sostiene che anche l'attività di acquisizione all’estero che si fa con organi investigativi d’indagine - e che per norma durante le indagini preliminari è chiesta dal pubblico ministero - deve essere autorizzata dal giudice».

«Se le Sezioni unite, a cui il tema è stato rimesso - ha aggiunto - decideranno che così è, potranno essere annullate o rese inutilizzabili prove acquisite dal 2021 al 2023: parliamo di decine di procedimenti contro mafiosi, 'ndranghetisti, soggetti appartenenti alla Sacra Corona Unita per i quali noi abbiamo ottenuto misure cautelari e che sono attualmente detenuti». «Un interessamento sul punto da parte del legislatore che potesse sanare il pregresso potrebbe consentirci di portare a termine procedimenti che sono veramente rilevanti». La questione, ha spiegato Leone de Castris, si pone solo per il passato perchè in futuro «il pubblico ministero chiederà l'autorizzazione al gip come per una normale intercettazione, non considerando più la chat come un mero documento ma come attività comunicativa tra persone, e quindi necessaria della tutela della riservatezza».

«L'audizione del procuratore della Repubblica di Lecce, Leonardo Leone de Castris, conferma che la 'squadra Statò a Brindisi, Lecce e Taranto ha funzionato e funziona». Lo dichiara il vicepresidente della commissione Antimafia, Mauro D’Attis, coordinatore regionale di Forza Italia in Puglia. «Nonostante sia necessario tenere alta la guardia - dice - il contrasto alla mafia e alle altre forme criminali in questo territorio ha fatto grandi passi in avanti negli ultimi decenni. Sono importanti le recenti operazioni antimafia che hanno sgominato interessi criminali rilevanti e traffici di droga consistenti. Restano ancora diffuse le pratiche di infiltrazione e corruzione nella pubblica amministrazione. Proprio su questo credo che maggiore attenzione sia da dedicare alla gestione della sanità, a Brindisi come in tutta la Puglia, rispetto non solo agli appalti dei servizi, ma anche alla gestione delle assunzioni a vario titolo e alle procedure interne alle Asl per la scelta di ruoli e posizioni».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)