Troppo stress, quegli incontri ripetuti, per una escort che - stanca di essere anche sfruttata - ha deciso di vuotare il sacco, facendo finire nei guai il suo presunto protettore e il proprietario del Bed & Breakfast dove si prostituiva. Per oltre un mese ha incontrato a Lequile clienti a tutte le ore del giorno. Fino a quando ha trovato il coraggio di denunciare. “Sono stati giorni terribili. Mi sentivo proprio una macchina di sesso”: queste le prime parole pronunciate dinanzi ad un maresciallo dei carabinieri al quale ha anche spiegato che il presunto sfruttatore - incurante dei limiti fisici della donna - continuava procacciava i clienti «fissandomi gli orari in cui dovevo incontrarli - ha spiegato la donna - raccomandandomi anche di riposare tra un cliente l’altro per poter riacquistare le forze e continuare ad essere prestante nei rapporti sessuali con i clienti in modo da lasciarli soddisfatti». Nella denuncia è scritto anche che “La mia giornata non aveva limiti di orari. Nell’arco di una stessa giornata incontravo tra i 5 e i 6 clienti che mi pagavano in media circa 100 euro a prestazione finanche 120 euro”. Stando al suo racconto, il protettore pattuiva il costo per la prestazione sessuale che il cliente chiedeva e forniva loro i dettagli per raggiungere il B&B. «Poi - ha detto ancora la escort -, intorno alle 15.00, mi scriveva su Messenger per scendere in strada per dargli la metà dei soldi che incassavo dai clienti e poi andava via premurandosi di dirmi che avrebbe reinserito le inserzioni su un sito di incontri per farmi incontrare i clienti al di fuori del b&b perché la sera il gestore, dopo le 20.00, non voleva più vedere alcun cliente entrare nelle camere». Gli incontri, dunque, proseguivano in auto o... a domicilio. Dopo la denuncia, è stata aperta un’inchiesta da parte della sostituta procuratore Giorgia Villa e nel registro degli indagati sono stati iscritti lo sfruttatore e il titolare della struttura ricettiva. Rispondono di di sfruttamento della prostituzione. Il titolare della strutura è difeso dall’avvocato Giampiero Tramacere. Per verificare il contenuto della denuncia, a marzo, i carabinieri si erano presentati nel b&b dove havevano sorpreso un cliente giunto dopo un accordo intrapreso con un annuncio su un sito di incontri online. Il compenso pattuito era rappresentato da 100 “rose”. Gli inquirenti hanno anche disposto una consulenza per rintracciare messaggi e chat, affidando tale accertamento all’ingegnere informatica Tania De Benedittis. Stando alle indiscrezioni emerse, il contenuto dei messaggi smentirebbe - sia pure in parte - la versione della escort, che però sembrerebbe del tutto complice delle persone indagate.

Un’inchiesta della ProcuraNei guai anche il proprietario del B&B dove incontrava i clienti
Giovedì 07 Settembre 2023, 12:01
13:14