POTENZA - Il giudice Pietro Errede rinuncia al riesame. Il magistrato leccese, ai domiciliari dal 29 maggio scorso con l’accusa di corruzione in atti giudiziari, ha scelto di non chiedere ai giudici del Tribunale di Potenza di revocare la misura alla quale è sottoposto. Una scelta, annunciata a sorpresa ieri in udienza dagli avvocati Michele Laforgia e Donatello Cimadomo, probabilmente frutto di una strategia difensiva ben precisa.
Un’udienza fiume, quella di ieri, nel corso della quale il procuratore capo Francesco Curcio ed il sostituto Vincenzo Montemurro hanno discusso l’appello per le misure cautelari non concesse dal gip. In particolare, pare che i magistrati si siano soffermati a lungo sulla posizione di Alessandro Silvestrini, presidente della sezione fallimentare Tribunale fallimentare di Lecce, anche lui indagato per corruzione in atti giudiziari e per il quale la procura aveva chiesto i domiciliari. Secondo l’accusa, avrebbe chiesto al commercialista Giuseppe Bellantone - beneficiario di incarichi nelle procedure fallimentari - di sponsorizzare a livello politico la sua nomina a presidente del Tribunale. E per consolidare ancora di più questa tesi sono stati depositati i verbali di alcuni personaggi politici a cui sarebbe stata chiesta la raccomandazione: il senatore della Lega Roberto Marti, il leader del M5S Giuseppe Conte, Rocco Casalino, Mario Turco del M5S, e il senatore della Lega Andrea Paganella. Silvestrini, presente ieri in aula, ha rilasciato spontanee dichiarazioni.
In sintesi ha negato fermamente che gli incarichi a Bellantone - pure lui ai domiciliari - potessero essere considerati merce di scambio. Tanto perché l’ultimo incarico gli era stato affidato nel 2014. E per questo ha prodotto una copiosa mole di documenti. Poi sono iniziate le discussioni per le richieste di scarcerazione di coloro che si trovano ai domiciliari: oltre a Bellantone ed Errede ci sono Alberto Russi, compagno del magistrato, e i commercialisti Emanuele Liaci e Marcello Paglialunga. La decisone sarà depositata nelle prossime ore.