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Ospedale di Casarano, «La prevenzione oncologica non può più essere garantita»

 
Alberto Nutricati

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Alberto Nutricati

ospedale di Casarano

L'ospedale Francesco Ferrari di Casarano

La denuncia del Tribunale del Malato: da mesi soppresse colposcopie ed ecografie, tra cui quelle oncologiche

Domenica 28 Maggio 2023, 12:59

CASARANO - Dito puntato sulle problematiche relative all’ambulatorio di ginecologia dell’ospedale «Ferrari» di Casarano. Nel mirino del Tribunale per i diritti del malato (Tdm) finisce la più volte denunciata cessazione delle attività ambulatoriali, a seguito del pensionamento del dottor Gaetano Panarese.

«A tutt’oggi – fanno sapere Cristina Lezzi e Ilaria De Rocco – la situazione è rimasta invariata. Nessuna risposta è stata data e nessun intervento è stato messo in atto per arginare questa situazione di grave disagio. Pertanto, si ritiene opportuno informare l’opinione pubblica di quanto sta accadendo».

Nello specifico, da mesi sono state soppresse le colposcopie e le ecografie, tra cui quelle oncologiche, rientranti nel secondo livello di screening del cervico-carcinoma, il tampone per Hpv per gli ammalati di sclerosi multipla e il day service.

Attualmente, l’ambulatorio funziona solo il mercoledì, giorno in cui si effettuano le diagnosi prenatali e le ecografie morfologiche. La restante parte di attività ambulatoriale ginecologica, relativa a diagnosi e prevenzione, soprattutto in campo oncologico, non viene più effettuata.

«Tale situazione – continuano dal Tdm – provoca un forte disagio per l’utenza, con gravi ripercussioni per la prevenzione oncologica di secondo livello e per gli ammalati di sclerosi multipla dell’intero bacino di Casarano e non solo. Non vi è più alcuna forma di collaborazione fra l’ambulatorio di ginecologia ed i reparti del presidio ospedaliero di Casarano, in particolare quelli di oncologia e neurologia; collaborazione importante per la prevenzione di lesioni precancerose e per l’avvio della terapia nella sclerosi multipla».

La soluzione proposta dal Tdm è semplice: richiamare in servizio i medici pensionati, che siano disponibili, tramite un contratto di collaborazione e consulenza; soluzione, questa, adottata da tempo in altre regioni, che è stata anche auspicata dal presidente Emiliano, laddove si verifichino situazioni di carenza di personale sanitario medico. Peraltro, il dottor Panarese ha dato, ormai da mesi, la sua disponibilità a tornare ad occuparsi dell’ambulatorio.

«Non si può pensare di privare il presidio di Casarano – aggiungono dal Tdm – di un servizio così importante e necessario. Pertanto, chiediamo fermamente di dare una concreta e fattiva soluzione a questo problema. Vogliamo delle risposte, ma soprattutto le vogliono e le meritano i tanti ammalati che vengono ogni giorno a lamentarsi per questo grave disservizio, i quali vogliono e devono continuare ad usufruire di un servizio di eccellenza nel pieno rispetto della loro dignità e delle loro patologie spesso assai gravi».

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