PIACENZA - Svolta nelle indagini sulla morte di Giorgio Simone, l'oss di Montesano Salentino morto nel 2020 nel Piacentino a seguito di un incidente domestico. A uccidere il giovane 28enne non sarebbe stato il calcio sferrato a una vetrata per rabbia che gli avrebbe provocato un'emorragia, bensì un atto dettato dall'impeto della fidanzata, una 30enne di origini piacentine che ora è iscritta nell'elenco degli indagati con l’accusa di omicidio preterintenzionale dalla procura.
IL FATTO
Giorgio Simone all'epoca aveva avuto un pesante diverbio con la propria compagna quando, per la rabbia, aveva sfondato una porta a vetri con un calcio. I vetri rotti gli avevano reciso l’arteria femorale e in pochi minuti il giovane era morto dissanguato.
Ora, secondo quanto riporta il sito “Quotidiano di Puglia”, la Procura di Piacenza ha iscritto nel registro degli indagati la fidanzata del giovane, una trentenne piacentina, con l’accusa di omicidio preterintenzionale. Secondo una ricostruzione dell’accaduto, redatta da una criminologa incaricata dalla famiglia del giovane che ha voluto vederci chiaro sulla vicenda, durante la lite sarebbe stata proprio la 30enne ad aver spintonato la vittima facendola scivolare all’indietro così da sbattere contro la porta a vetri, sfondandola.
La svolta nelle indagini è avvenuta grazie alla determinazione dei familiari del ragazzo che hanno depositato una consulenza a firma di Isabel Martina che ha ribaltato la dinamica del presunto incidente
Indagati, per omicidio colposo e per lesioni personali colpose, anche gli operatori sanitari che presero in cura il giovane. Sempre secondo quanto riporta il sito pugliese non avrebbero messo in atto le prescrizioni contenute nel protocollo nazionale Ares 118 e avrebbero trasportato il paziente al pronto soccorso in ritardo.