LECCE - Un biglietto anonimo in cui si accusa il sindaco di Lecce Carlo Salvemini di tangenti per le piste ciclabili. Ed ecco che il primo cittadino coglie l'occasione per respingere l'accusa e difendere la scelta di dotare la città dei percorsi riservati alle biciclette: «Realizziamo le piste ciclabili per mettere in sicurezza chi si muove sulle due ruote così come i marciapiedi tutelano i pedoni».
«Voglio tranquillizzare il mio concittadino - così comincia il post sui suoi canali social - Non c’è una cupola mafiosa che impone la realizzazione delle piste ciclabili. Non c’è un Padrino. Non siamo a Tangentopoli. Semplicemente - ricorrendo alle parole di Johnny Stecchino - “il problema di Lecce è che si sono troppe macchine. Un traffico tentacolare, vorticoso. Che ci impedisce di vivere e ci fa nemici”. Realizziamo le piste ciclabili per mettere in sicurezza chi si muove sulle due ruote così come i marciapiedi tutelano i pedoni. E contribuire cosi a vivere meglio e diventare tutti amici».