Rischia di finire in carcere se la sentenza dovesse diventare definitiva il presunto molestatore di una ragazzina di appena 11 anni, amichetta di sua figlia. Un uomo di mezza età, originario di Aradeo ma residente al Nord, è stato condannato a 4 anni e mezzo di reclusione con l’accusa di violenza sessuale aggravata.
La sentenza è stata emessa dal giudice per l’udienza preliminare Angelo Zizzari che si ha accolto appieno la richiesta di condanna della pubblico ministero Maria Consolata Moschettini a conclusione del processo che si è celebrato con il rito abbreviato. Il dispositivo prevede una serie di pene accessorie oltre alla misura di sicurezza per 12 mesi una volta che l’imputato ha espiato la pena.
Come si diceva, l’uomo avrebbe molestato una ragazzina di appena undici anni, amichetta della figlia, con la scusa di rimboccarle le coperte.
Nel corso dell’ultima udienza è stato sentito un testimone ritenuto di fondamentale importanza nella vicenda. Si trattava di un parente della ragazzina con cui sarebbero intercorsi messaggi confidenziali sulle presunte molestie.
L’imputato era rientrato nel Salento per trascorrere qualche giorno al mare nella casa nei pressi di Gallipoli.
Era l’agosto del 2019. Stando alle accuse, l’uomo avrebbe approfittato della ragazzina arrivata in Salento per trascorrere un periodo di vacanza con la figlia dell’imputato. Sempre secondo quanto è stato contestato, il cinquantenne sarebbe entrato nella camera dove riposavano le due ragazzine e avrebbe palpeggiato l’amichetta della figlia con la scusa di rimboccarle il lenzuolo. Solo diversi mesi dopo è stata presentata la denuncia. Lo ha fatto la madre della piccola, non appena ha raccolto le confidenze della figlia. La denuncia è stata presentata alla Questura di Varese e da lì sono scattate le indagini. Assistita dall’avvocato Irene Visconti, del Foro di Verona, la donna ha messo nero su bianco quanto sarebbe avvenuto l’estate precedente nel Salento.
La ragazzina è stata sentita una prima volta dagli investigatori alla presenza di una psicologa e un’informativa è stata inoltrata presso la procura di Lecce competente per territorio.
Ad occuparsi del caso è stato il sostituto procuratore Luigi Mastroniani, che - ovviamente - ha aperto un fascicolo ipotizzando il reato di abusi sessuali su minori.
Il magistrato aveva anche chiesto che la presunta vittima venisse sentita nel corso di un incidente probatorio.
Davanti alla giudice per le indagini preliminari Giulia Proto, la minore avrebbe confermato le accuse.
Per questo, era stato chiesto il processo, nel quale l’imputato era difeso dall’avvocato Nicola Leo. Processo concluso con la condanna.
Non è escluso che quando saranno rese note le motivazioni della sentenza il legale dell’imputato possa presentare appello.