LECCE - Il nodo delle concessioni demaniali trova spazio nella relazione del presidente del Tar di Lecce che chiama in causa il Governo e dice: «La questione Bolkestein costituisce un problema che l’attuale Governo è chiamato a risolvere con estrema urgenza a causa della prolungata inerzia serbata in proposito nelle precedenti legislature».
Il passaggio è stato letto dal presidente della sezione del Tar di Lecce, Antonio Pasca, durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario. Quasi un atto d'accusa e un invito a far presto. «Lo Stato italiano - ha detto infatti Pasca- avrebbe dovuto porre mano all’auspicata riforma nell’intero settore e quindi all’effettiva attuazione della direttiva servizi, ben prima e indipendentemente dal pronunciamento del giudice amministrativo il quale è stato invece gravato di un sovraccarico di responsabilità e di sovraesposizione, avendo costituito la pendenza del giudizio ulteriore comodo alibi per differire l’approvazione delle nuove norme».
«Il Tar di Lecce - ha concluso - fino ad oggi ha espresso un orientamento giurisprudenziale non allineato rispetto a talune pronunce di altri giudici amministrativi con riferimento alle questioni relative al conflitto tra la normativa nazionale e la direttiva dell’Unione europea, la cosiddetta Bolkestein».
Poi le cifre dell'attività svolta. Nel 2022 i ricorsi al Tar sono diminuiti: 1.436 quelli depositati lo scorso anno rispetto ai 1.776 del 2021. Nella sua relazione il presidente si è soffermato sulla carenza di magistrati definita «da codice rosso», risultandone in servizio appena 10 sui 16 inizialmente previsti (numero poi rideterminato a 15). La carenza di organico si registra anche per il personale amministrativo, risultando in servizio solo 22 dipendenti sui 26 previsti. Quanto alla logistica, Pasca ha rimarcato come «a tutt'oggi l’istanza volta all’acquisizione di ulteriori spazi e di locali non ha conseguito positivo riscontro».
L'AUTONOMIA DIFFERENZIATA AD ARMI PARI
«L'autonomia differenziata con specifico riguardo alla fiscalità, costituisce un’importante occasione per nuove sfide». Ha poi sottolineato il presidente Pasca nel corso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario. «La previsione di una minore pressione fiscale, possibile solo attraverso una oculata gestione delle risorse, - ha aggiunto - risulterà attrattiva di investimenti, con positive ricadute sul piano occupazionale. E’ altrettanto vero che a queste sfide le Regioni debbano approdare ad armi pari, attese le notevoli sperequazioni finora determinate in danno delle Regioni del Mezzogiorno». «È necessario per il buon esito della riforma, individuare le materie di riserva statale, tra le quali a mio avviso andrebbero ricomprese oltre che difesa e giustizia, anche sanità ed istruzione, e comunque - ha concluso - i livelli essenziali dei servizi e delle prestazioni, con relativo ed effettivo finanziamento».