La relazione
Il Tar di Lecce lancia l'allarme: «Sanità, turismo e rifiuti nel mirino dei clan»
Ieri la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario. Secondo il presidente Antonio Pasca «con le collusioni politiche si pervade il tessuto economico»
LECCE - Il contenzioso in materia di interdittive antimafia è aumentato in maniera esponenziale in quattro anni. Le diffuse infiltrazioni nella pubblica amministrazione sono alla base dell’allarme lanciato dal presidente del Tar Antonio Pasca nella relazione per l’inaugurazione dell’anno giudiziario. La cerimonia, inizialmente prevista in presenza, si è svolta da remoto, a causa dell’improvvisa recrudescenza dei contagi Covid.
«Nel periodo della crisi pandemica la Giustizia, ancorché con inevitabile lieve flessione dei numeri statistici, ha funzionato solo grazie alle risorse della rete - ha spiegato il presidente - Non poteva fermarsi. E non si è fermata». Questo nonostante una grave carenza di organico sia negli uffici sia tra il personale di magistratura. A fronte di un complessivo numero di 16 magistrati, risultano in servizio appena 12, compreso il presidente. «Ringrazio per l’opera svolta il consigliere Maria Luisa Rotondano - ha detto Pasca - trasferita su sua domanda al Tar Puglia-Bari e dò il benvenuto al collega Alessandro Cappadonia».
Dopo un minuto di raccoglimento con il pensiero rivolto alla tragedia in Ucraina, il presidente ha illustrato il lavoro svolto nel 2021. «Dall’esame dei dati statistici posso affermare con soddisfazione che i numeri del contenzioso stanno rapidamente tornando ai livelli precedenti - ha fatto sapere - e che si conferma, anzi, la crescente tendenza in aumento: 1516 nuovi ricorsi nel 2018; 1705 nel 2019; 1638 nel 2020, a fronte di 1776 nel 2021». In particolare, nel 2021, a fronte di 1776 nuovi ricorsi, sono stati definiti complessivamente circa 1700 ricorsi, determinando un lieve incremento dei ricorsi pendenti da 3332 (al 31 dicembre 2020) a 3405 (al 31 dicembre 2021).
Nel corso del 2021 sono stati definiti 497 ricorsi depositati nel medesimo anno, e 496 depositati nel 2020. Complessivamente nel 2021 sono state pubblicate 1358 sentenze e 186 sentenze brevi, per un totale di 1544 sentenze, nonché 543 ordinanze cautelari e 205 decreti monocratici, per un totale di 748 provvedimenti cautelari, oltre a 375 ordinanze collegiali e 141 decreti decisori. In totale, 2954 provvedimenti.
Entrando nei motivi che hanno portato i cittadini a bussare al Tar, secondo il presidente «appare preoccupante l’incremento di contenzioso dell’82,61% in materia di ricorsi avverso il diniego di accesso agli atti del procedimento amministrativo, che passano da 92 domande nel 2020 a ben 168 domande del 2021». Ancora più preoccupante è l’aumento del contenzioso in materia di interdittive antimafia, che passano dai due ricorsi nel 2018 ai 12 ricorsi del 2019, ai 18 dell’anno 2020 fino ai 34 ricorsi del 2021.
«I settori maggiormente interessati dal fenomeno infiltrativo sono in particolare quelli relativi agli appalti pubblici - ha spiegato Pasca - vale a dire sanità, rifiuti urbani, immigrazione, ma anche alle attività finanziarie e di esercizio del credito, alle attività del comparto turistico-ricettivo, all’intercettazione di finanziamenti pubblici». «Il rimedio più efficace per la lotta al crimine organizzato è rappresentato dal controllo e da una efficace azione amministrativa, volta a paralizzare le attività economiche nelle quali vengono riciclati i profitti illeciti, intercettando i flussi economici che alimentano il sistema criminale - ha sostenuto il presidente del Tar - Tale attività amministrativa preventiva e di controllo, tra gli interventi a breve e medio termine, risulta ancor più efficace della sanzione penale, in quanto quest’ultima concerne anzitutto i soggetti responsabili e solo in via indiretta l’organizzazione criminale e le attività connesse, le quali spesso proseguono senza soluzione di continuità per effetto del ricambio generazionale al vertice del sodalizio criminale».
Tra le altre questioni, è da aggiungere che il Tar di Lecce ha adottato - a proposito di no vax - il primo provvedimento (decreto monocratico 480/2021) in Italia in materia di sospensione dal servizio senza retribuzione di personale sanitario medico e di sospensione dall’albo, nell’ambito della Asl di Brindisi.