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Redazione online
20 Gennaio 2021
MONTERONI - Certificati medici falsi per evitare di rientrare al lavoro. È su questa ipotesi di reato che poggia l’indagine eseguita dalla Procura su un militare della guardia di finanza di Monteroni e sul suo medico di famiglia.
Cinque certificati che, emessi senza neppure visitare preventivamente il paziente, hanno consentito al militare, un appuntato delle Fiamme gialle, di assentarsi dal servizio per circa sei mesi, esattamente dal 21 gennaio del 2019 al primo luglio dello stesso anno.
Proprio la lunga assenza dal lavoro ha spinto la Guardia di Finanza a eseguire delle indagini mirate sull’appuntato. Pedinamenti e verifiche che avrebbero convinto i militari a mettere al corrente la Procura del presunto imbroglio. Ed è stato così che, ultimate le indagini, il pm ha ravvisato l’ipotesi di reato di truffa perchè con quei certificati il militare «avrebbe indotto in errore l’amministrazione di appartenenza circa l’apparente liceità dell’assenza dal servizio», e in questo modo sarebbe stato regolarmente pagato per un importo complessivo pari a 13.326 euro.
Quel che si contesta è che i certificati emessi dal medico curante non sarebbero stati supportati da alcuna visita specialistica o esame strumentale che confermasse la patologia indicata. Il medico si sarebbe limitato a prolungare, settimana dopo settimana, mese dopo mese, l’assenza dal lavoro attribuendo al militare una patologia che non troverebbe riscontro in nessun esame.
Fin qui le ipotesi di reato. L’inchiesta è chiusa e adesso l’appuntato della finanza e il medico potranno difendersi dalle accuse. Hanno a disposizione un mese per produrre memorie difensive che smentiscano quanto ipotizzato. Soltanto allora, dopo aver ascoltato le loro ragioni, il pm deciderà se chiedere o meno il rinvio a giudizio per entrambi
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