Presunte anomalie durante lo svolgimento dei test di accesso per la facoltà di medicina. È su questo che stanno indagando gli agenti della Digos della Questura di Lecce, dopo aver ricevuto un dettagliato esposto a firma di uno dei candidati.
Il provvedimento è stato depositato nei giorni immediatamente successivi allo svolgimento della prova, che si è svolta il 3 settembre scorso in piazza Palio.
Ben 1500 aspiranti medici, che per la prima volta si sono ritrovati a Lecce per entrare nelle università prescelte.
La commissione che si è occupata della vigilanza e del corretto svolgimento della prova era composta da personale dell’Università del Salento.
Ma qualche candidato sostiene che tutto non sarebbe andato per il verso giusto.
Il contenuto dell’esposto ricalca nella sostanza le medesime doglianze espresse da alcuni studenti, intervistati dalla Gazzetta al termine della prova.
Pare, infatti, che una ventina di ragazzi avrebbero avuto a disposizione dieci minuti in meno rispetto al tempo consentito, cioè un’ora e 40 minuti.
Nello specifico, nel momento in cui il presidente, che non aveva la possibilità di vedere i banchi di tutti i candidati, ha dato il via all’inizio della prova, alcuni non avevano ancora ricevuto il plico con i quesiti.
«Ci avevano detto che avremmo recuperato il tempo perso - ha dichiarato una ragazza - ma invece di dieci minuti ce ne sono stati concessi soltanto due in più».
Un altro aspetto riguarda il fatto che un “furbetto” sarebbe riuscito ad eludere i controlli di sicurezza ed introdurre un dispositivo mobile per rispondere alle domande.
Queste, per grandi linee, le accuse mosse nell’esposto, che è stato già trasmesso in Procura.
In questi giorni gli agenti della Digos stanno sentendo, in qualità di persone informate dei fatti, alcuni partecipanti alle selezioni. Altri, invece, si stanno presentando spontaneamente negli uffici della Questura per offrire agli investigatori la loro versione dei fatti.
L’inchiesta, al momento, è ancora allo stato embrionale e non risultano iscritti nel registro degli indagati.
L’Ateneo salentino, invece, ha subito offerto una ricostruzione dei fatti molto diversa rispetto a quanto sostenuto dagli studenti.
«Lo svolgimento del test di accesso ai corsi di laurea magistrale a ciclo unico in medicina e chirurgia e in odontoiatria e protesi dentaria si è svolta in maniera regolare - ha dichiarato subito dopo la prova il presidente della commissione esaminatrice, dottor Attilio Pisanò - Sette ragazzi hanno segnalato alla Commissione del proprio settore di aver avuto la prova in ritardo rispetto ai candidati degli altri settori. La Commissione ha garantito anche ai candidati di quel settore, come per gli altri 15 settori, il tempo di 100 minuti previsto dal bando ministeriale per svolgere la prova. In ogni caso, per trasparenza, la loro rimostranza è stata regolarmente messa a verbale».