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Lecce, ossigeno al Dea: c'è un'inchiesta, doppia visita della Gdf

 
Gianfranco Lattante

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Gianfranco Lattante

Lecce, Ossigeno al Dea c'è un'inchiesta, indaga la Finanza

Al vaglio le procedure di proroga dell’appalto

Giovedì 14 Maggio 2020, 09:53

La Procura ha acceso un faro sulla proroga dell’appalto per l’affidamento dei servizi di gestione e fornitura dei gas medicinali presso l’ospedale Vito Fazzi e le altre strutture sanitarie della Asl. Una decisione che ha alimentato esposti e interrogazioni parlamentari. E che hanno trascinato la questione all’attenzione della magistratura. La Guardia di Finanza è già al lavoro per acquisire documentazione e per verificare le procedure. I militari della Sezione Tutela Spesa Pubblica del Nucleo di polizia economico finanziaria per due volte sono stati negli uffici della Asl per eseguire un’ispezione e per acquisire le carte relative all’appalto tra la Asl e alcuni fornitori di gas medicinali. Una prima visita risale al 28 aprile scorso e, a quanto se ne sa, è durata circa 9 ore. La seconda, invece, è dell’8 maggio scorso.

In Procura il caso è all’attenzione del sostituto procuratore Alessandro Prontera: sul suo tavolo è giunto l’esposto presentato dal consigliere comunale Andrea Guido, fra i primi a sollevare dubbi sulla questione. Ed ora il magistrato sta coordinando l’attività dei finanzieri. Non ci sono indagati.

La materia, di recente, è diventata scottante perché si è intrecciata con l’apertura del Dea, il Dipartimento per l’emergenza e l’accettazione destinato ad accogliere i malati Covid 19.

La ricostruzione degli accadimenti da parte degli investigatori parte dalla determina 1439 del 18 marzo scorso con cui la Asl ha prorogato il contratto con la ditta Air Liquide Sanita service di Milano per la fornitura di gas medicali al Fazzi, all'Oncologico e con l’Ati (di cui Sapio Life è capogruppo) titolare del servizio nelle altre strutture sanitarie. La proroga - stando a quanto riportato nella determina della Asl - si sarebbe resa becessaria perché i contratti erano scaduti il primo gennaio e, soprattutto, perché l’emergenza Covid avrebbe ritardato la procedura per l’avvio di una nuova gara.

La proroga dell’appalto ha esteso la fornitura dei gas medicali anche al Dipartimento di Emergenza ed Accettazione (Dea) del Fazzi che comprende Pronto Soccorso, Malattie Infettive Covid, Pneumologia Covid e Terapia Intensiva Covid. Il Dea, però, aveva già un proprio impianto realizzato dalla Rivoira Pharma srl del gruppo Nippon Gases. Ma con un’ordinanza, il presidente della Regione ha intimato alla Rivoira di rimuovere il bombolone da 15mila litri per realizzare un’unica rete con il «Fazzi». Così sarebbe stato realizzato anche un innesto di tubature provenienti dalle centrali del «Fazzi» per garantire la fornitura dei gas medicali al Dea.

La vicenda ha alimentato anche lo scontro politico: ci sono state interrogazioni in Regione di Fratelli d’Italia e della Consigliera del M5S Antonella Laricchia.

C’è stato un esposto del Consigliere comunale Andrea Guido. E di recente c’è stata anche un’interrogazione al ministro della Salute dai senatori Iunio Valerio Romano, Barbara Lezzi e Dino Mininno «per verificare la legittimità amministrativa del progetto della condotta di collegamento tra lo stesso Dea e il “Vito Fazzi”, nonché dell’affidamento dell’appalto per l’erogazione di gas medicali nel Dea, e per capire se la stessa opera sia stata collaudata e se vi sia la garanzia che la quantità di ossigeno sia sufficiente per entrambi i nosocomi».

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