Il caso
Lecce, la piazza «rifiuta» il motoraduno: è scontro a palazzo
Il raduno si sarebbe dovuto svolgere in piazza Libertini, poi si è trasferito a Cavallino
Favorevoli e contrari al divieto del Motoraduno previsto in piazza Libertini. Un evento che dopo il «no a Lecce», ha fatto armi e bagagli e si è trasferito a Cavallino.
Giudicano «opportuno e doveroso» il rifiuto Sinistra Comune Lecce e Forum ambiente e salute che in proposito hanno scritto al sindaco Carlo Salvemini, al prefetto Maria Teresa Cucinotta, alla responsabile della Soprintendenza Maria Piccarreta e al direttore della Asl Lecce Rodolfo Rollo. «Il divieto al Motoraduno è stato opportuno e doveroso non solo dal punto di vista di tutela dei beni architettonici - scrivono Mario Fiorella e Giovanni Seclì, in rappresentanza - rispettivamente di Sinistra Comune e di Forum ambiente e salute - Vi sono altri aspetti ugualmente importanti pur non tematizzati, ma che non vanno ignorati. Ancor più quando in ballo c’è la salute, la sicurezza stradale, l’inquinamento. Il mondo manifesta contro i cambiamenti climatici e le emissioni in atmosfera di gas velenosi per la salute e il clima; si può il giorno dopo riempire lo stesso centro storico di Lecce (ma ciò vale per ogni città) con trecento inquinanti e assordanti super moto? Quale messaggio, quale coerenza?
Ieri è morto Alessandro, 16 anni di Casarano: l’ultima delle 13 vite quasi tutte giovani, stroncate in appena otto mesi, solo nel Salento leccese, da incidenti su due ruote che sulla nostra terra mietono più vittime delle stesse automobili (abbiamo sollecitato istituzioni ed enti ad affrontare il problema con interventi concreti). Esaltare la moto - primo strumento di morte in Italia per la fascia tra 15 e 30 anni - con raduni “nobilitati” da finalità filantropiche esprime una sottocultura miope e schizofrenica, che prevale purtroppo in ampi settori della società. Assai grave - proseguono - è anche il raduno delle 300 moto di fronte a Oncoematologia pediatrica del Fazzi, sia sotto l’aspetto etico, che su quello ambientale. La solidarietà ai malati è più significativa se accompagnata da comportamenti quotidiani che non generano incidenti, invalidità, morte. Peraltro le finalità filantropiche sono bilanciate con quelle della promozione quanto meno del marchio. Tali finalità nobilmente dichiarate potevano essere espresse in modalità più sobrie e rispettose dell’ambiente, della salute, oltre che del decoro urbano».
Il Forum già nel 2014 aveva stigmatizzato al sindaco di Lecce (allora era Paolo Perrone, ndr) «lo sconcerto per l’ultimo raduno di molte centinaia di motociclisti in piazza Sant’Oronzo avvenuto il 23 marzo di quell’anno, ricordando che l’amministrazione si era impegnata ad escludere tali iniziative dal cuore della città. Non vi è alcuna differenza tra piazza Sant’Oronzo e piazza Libertini, in relazione alle criticità sopra ricordate - concludono Fiorella e Seclì - Gli impegni assunti anche da precedenti amministrazioni vanno rispettati, ancor più da un’amministrazione che intende promuovere la mobilità sostenibile, a partire dalla “bicipolitana”».
Ma a palazzo Carafa è polemica e l’esponente dell’opposizione Giorgio Pala, nelle vesti di presidente, chiede all’Amministrazione di riferire in Commissione Controllo. «Trovo disdicevole quanto appreso circa l’annullamento dell’evento promosso dall’associazione “Bmw Motorrad Salento”, alla quale è stato negato il permesso per l’utilizzo di piazza Libertini per lo start del raduno motociclistico - attacca Pala - È poco opportuno annullare un evento il giorno prima dello stesso, dopo aver concesso tutti i permessi agli organizzatori, i quali con un lavoro certosino avevano predisposto tutto nei minimi dettagli come ogni anno. Ma ciò che trovo veramente vergognoso è il non aver pensato alla finalità benefica dell’evento, che solo lo scorso anno ha donato oltre 6mila euro al reparto di Oncologia Pediatrica di Lecce. Un fine nobile e non lucrativo, dunque, che pare non sia bastato alla Sovrintendenza per evitare l’annullamento dell’evento a causa dello “scenario indecoroso” lasciato dallo show di Enrico Brignano di poco tempo fa».
In qualità di consigliere comunale e di presidente della Commissione Controllo, quindi, Pala preannuncia che chiamerà subito l’Amministrazione «a riferire per capire eventuali colpe circa la gestione di piazza Libertini, che hanno portato a questa dura decisione della Sovrintendenza. Chiedo poi al sindaco, a nome di tutta l’amministrazione comunale, di fare pubbliche scuse all’associazione, provvedendo a fornire una data e un luogo alternativo per la realizzazione di un futuro evento».