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Lecce, allarme melanomi: dal 2003 casi in aumento

 
Monica Carbotta

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Monica Carbotta

Lecce, allarme melanomi: dal 2003 casi in aumento

Al Fazzi un'apparecchiatura per la diagnosi precoce del cancro della cute

Domenica 22 Settembre 2019, 10:10

Escalation di melanomi: è allarme. Al Vito Fazzi una super macchina per la diagnosi precoce dei tumori maligni della cute. «È la prima in dotazione ad una Asl italiana» precisa il responsabile del reparto di Dermatologia del nosocomio leccese Maurizio Congedo. Un’apparecchiatura resa quasi indispensabile dal vorticoso aumento di tumori cutanei registrato negli ultimi anni: «dal 2003 si assiste ad un netto incremento di questo tipo di tumori. Dal 2009 in poi inoltre sta aumentando in maniera preoccupante nelle donne» illustra lo specialista, che ne stigmatizza anche le cause: «sono in stretta correlazione al sole. Sono tutti in aumento per le errate abitudini di esposizione solare selvaggia. A ciò in qualche maniera incide anche la caduta delle difese dell’ozono con il conseguente aumento di raggi nocivi». I dati del registro tumori parlano chiaro, si è passati nelle donne da una percentuale di incidenza del 5,64 del 2009 all’11,17 del 2015. Per gli uomini il periodo di incremento è iniziato nel 2007, ma è stato più contenuto e si è mantenuto più costante nel tempo. I tassi di incidenza sono parzialmente contrastati da un miglioramento dei tassi di mortalità che tendono a ridursi, probabilmente per l’aumento delle diagnosi precoci. Per correre ai ripari dunque i primi di settembre è stata completata l’installazione del microscopio (laser) confocale in vivo VivaScope in versione full optional di quarta generazione (1500+3000).

Al momento è l’unica apparecchiatura di questo genere in funzione in Italia nonché la prima ad essere acquistata e proposta per il SSN in Regione Puglia. «La microscopia in laser confocale è, allo stato, la più avanzata tecnica di imaging utilizzabile nella pratica clinica per la diagnosi precoce e per la diagnosi differenziale dei tumori maligni della cute» puntualizza Congedo. «Con il VivaScope di quarta generazione è possibile effettuare una biopsia virtuale (ottica) che permette di ottenere, in pochi secondi, le stesse informazioni istologiche ottenibili dalla biopsia chirurgica, ovviamente in maniera del tutto indolore per il paziente» spiega lo specialista.

La tecnologia unica del Vivascope –prosegue- permette inoltre di catturare immagini a mosaico navigando a differenti livelli di profondità mediante scansione successiva degli strati di cute fino ad arrivare al livello nel quale si possono trovare le cellule tumorali tipiche del melanoma e dei tumori cutanei non melanoma che pertanto possono poi essere tranquillamente studiate ed analizzate dal medico operatore. «Il mosaico –spiega ancora Congedo- può arrivare fino a quasi 1 cm con una scansione indolore, ripetibile e registrabile in appena 3 minuti per i 3 livelli di profondità cruciali: strato granuloso-spinoso, strato basale (il più importante poiché è l’anello di congiunzione tra epidermide e derma) e derma papillare. Il mosaico è sempre poi perfettamente correlato e correlabile con la classica foto in epiluminescenza ad alta definizione di cui lo stesso VivaScope è dotato, ovvero la cosiddetta “mappatura” dei nevi». A ciò si aggiunga che con il microscopio manuale modello 3000 (non a scansione robotica come nel caso del 1500) si possono raggiungere e indagare le lesioni in posizioni problematiche come per esempio quelle sulla punta o sulle ali del naso.

Non solo. «La diagnosi quindi migliora sensibilmente, ed anche il successivo atto chirurgico se necessario può beneficiare di tale metodica. Con il microscopio laser confocale si può agevolmente individuare e marcare il margine del tumore per ridurre l’estensione del taglio che impatta, a volte in modo drammatico, sulla qualità di vita del paziente», completa il responsabile del reparto. Al momento è terminata la fase del collaudo e delle diagnosi comparative per testarne la funzionalità. Dal primo ottobre il via libera alle prenotazioni. Questo tipo di esame si effettua esclusivamente su diagnosi sospette rilevate dal dermatologo. Solo lo specialista potrà richiederlo in base a precisi requisiti che ne indichino l’opportunità. Non potrà quindi essere prescritto dal medico di famiglia. Per ulteriori informazioni ci si potrà rivolgere chiamando direttamente in reparto o al numero verde dedicato. La costosa apparecchiatura è stata acquistata grazie ai fondi FESR rientranti nella Programmazione POR Puglia 2014-2020, OT IX, azione 9.12, fondi che hanno l’obiettivo di ammodernare e potenziare la dotazione tecnologica strumentale del territorio salentino. «Grazie al sapiente utilizzo dei fondi FESR la Asl è riuscita a dotare l’Unità Operativa di dermatologia di quell’innovazione tecnologica necessaria per diventare -auspica lo specialista- centro di riferimento per la città di Lecce, per la Puglia e ci auguriamo per le regioni limitrofe al momento sprovviste di questa promettente e rivoluzionaria apparecchiatura».

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