La partita è andata male? Niente depressione. Il tuo giocatore preferito ha segnato un gol da favola? Niente di meglio. In tutti i casi, c’è «The Lesionati». La crew fondata dai comici Giampaolo Catalano Morelli e Pasquale Zonno riesce sempre a strapparti un sorriso. Di più, talvolta ti può fare persino piangere dalle risate. Basta ascoltare una loro «hit» e, voilà, il buon umore, se non c’è, ritorna.
«The Lesionati» è una costola di «Party Zoo», pagina social diventata un fenomeno tra gli internauti grazie alle parodie in salsa salentina di personaggi famosi («Alberto-Ronzino Angela» fustigatore dei vizi dei leccesi tra le più fortunate).
E le canzoni sui giocatori del Lecce, col susseguirsi dei successi della squadra, sono diventate virali. Centinaia di migliaia di visualizzazioni su tutti i canali web possibili, da Facebook a Instagram a YouTube. Senza contare il «passaparola» su WhatsApp.
Giampaolo (autore di testi e musica) sceglie brani famosi e li adatta allo scopo, con un tocco di dialetto e di benevola ironia. Così, sulle note del tormentone «Amore e Capoeira», è nato l’irresistibile «Amore e La Mantia», dedicata al bomber principe dei giallorossi, amato a tal punto da poter derogare all’eterosessualità. «Ti ho visto al Via del Mare e dissi: ce animale! Ma che potenza, segni sempre tu. Sognavo un goleador e Saverio ha preso te. Non sei la zita mia, ma iou...te la mintia...Andrea La Mantiaaaa...».
Da subito successo strepitoso, diventato coro da cantare in onore dell’attaccante, come lo stesso Morelli ha fatto il giorno della promozione sul prato del Via del Mare assieme all’idolo della tifoseria.
Poi sono arrivati l’«ode» a Falco, la «Pulce di Pulsano», sulle note di «Montagne Verdi» di Marcella Bella; quella a Tabanelli, lo spilungone che uno pensa: mo’ cade mo’ cade, e invece resta sempre miracolosamente in piedi, ispirata a «Lady Oscar»; da ultimo quella a Petriccione, mutuata da «Riccione» dei «The Giornalisti».
«In realtà abbiamo cominciato quando le cose non andavano così bene, in serie C», rivela Giampaolo Catalano Morelli. «Una volta - racconta divertito - alla vigilia di uno degli ultimi playoff, poi puntualmente perso, assieme a Pasquale (Zonno, ndr) travestito di tutto punto da Papa Francesco andammo a Roma per girare uno sketch. Chiedevamo al pontefice la grazia di far salire il Lecce in serie B dopo le cocenti delusioni degli anni precedenti. Ci fermò la polizia e solo per un pelo evitammo guai seri».
Tutt’altra musica quest’anno, quando le sue «hit» sono state colonna sonora del trionfo e con lui le cantano pure i calciatori. «La Mantia fuori dal campo è un ragazzo timido, ma è stato al gioco e si è divertito. Se conosce il significato dei passaggi in dialetto? Certo. Ora che ci penso, quando capita di incontrarci, chissà perché, si mette sempre alle mie spalle...».
LE INTERVISTE IMPOSSIBILI: SANT'ORONZO GIALLOROSSO - Sant’Oronzo Giallorosso, quando ha deciso di scendere per la prima volta dalla colonna della sua piazza?
«Dammi del tu, figliolo...È avvenuto in occasione della festa patronale in mio onore, a fine agosto del 2018».
La prima apparizione al Via del Mare? Da chi è stato sollecitato?
«Io sollecitato? Non scherziamo, ”Santu Ronzu scinde de sulu quandu serve”. E la partita contro il Brescia era la più importante dell’anno, non potevo mancare».
E ha fatto...scusi, hai fatto il miracolo.
«Abbiamo vinto, staccato il Palermo e il destino è tornato nelle nostre mani».
Poi sei riapparso per Lecce-Spezia.
«Ho completato l’opera, come mi avevano chiesto i miei fedeli...giallorossi».
A proposito, cosa ti dicevano mentre incedevi benedicente davanti al pullman coi calciatori in festa?
«Ringrazio i miei fedeli giallorossi per l’affetto che mi hanno dimostrato. Certo, pretendono pure tanto...».
Ovvero?
«Già mi chiedono l’intervento per l’anno prossimo in serie A».
E che cosa farai?
«Seguirò sempre il mio Lecce da lassù, poi chissà: se proprio dovesse servire...potrei riapparire. Di sicuro, come lo scorso anno, nel periodo di Natale mi farò sostituire da Babbo Natale».
Cosa c’entra Babbo Natale?
«Quel povero vecchio...gliene hanno dette di tutti i colori perché si veste di biancorosso, ma non è colpa sua. Così lo scorso Natale quando è atterrato qui con le sue renne gli abbiamo comprato un bellissimo abito nuovo...giallorosso. E, finalmente vestito come si deve, grazie al progetto “Bimbulanza” sostenuto pure dall’Us Lecce, gli abbiamo fatto consegnare i regali ai bambini ricoverati in ospedale».
Un miracolo di solidarietà