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Salento, il maltempo distrugge le coltivazioni di angurie

 
Biagio Valerio

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Biagio Valerio

Grano ok, giù import dal Canada. Ma su angurie allarme speculazione

I campi allagati sono sinonimo di prodotto già perduto: è strage

Sabato 18 Maggio 2019, 08:58

Maltempo: la Coldiretti Puglia urla e annuncia la disgrazia totale per l’agricoltura del Salento e di tutta la regione. Dopo il disastro delle ciliegie a Bari, infatti, arriva la distruzione di ettari ed ettari di angurie a Lecce e provincia. Per questo prodotto, infatti, i campi allagati sono sinonimo di prodotto già perduto.
Il maltempo non ha dato tregua ai campi in Puglia, con nubifragi, bombe d’acqua e grandinate che hanno imbiancato le aree rurali.


È la denuncia di Coldiretti che continua senza sosta a verificare i danni in campagna. «Dopo le ciliegie Bigarreau e Giorgia in provincia di Bari con un danno del 60–70% sul prodotto, in provincia di Lecce sono le angurie, oltre ai vigneti, a pagare lo scotto maggiore dell’ondata di maltempo che ha imperversato nell’ultima settimana», dice Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia. «È un vero e proprio crack per le angurie – insiste il presidente di Coldiretti Lecce, Gianni Cantele - con i campi allagati e le piantine andate distrutte. Oltre alle angurie, sono andate in fumo le piantine dei meloni, gli ortaggi risultano in asfissia e marciti e sono gravi i danni ai vigneti di uva da vino. Non è solo colpa del clima pazzo. Gli effetti disastrosi della tropicalizzazione si abbattono su un territorio fragile, reso ancora più vulnerabile dall’incuria, dalle mancate manutenzioni ordinarie e straordinarie dei canali di scolo e da opere incomplete. Nell’area dei Paduli e nel dettaglio a Nardò, infatti, non è ancora stato completato lo scolmatore e come di consueto è straripato il nuovo canale Asso, allagando i campi, senza che il Consorzio di Bonifica sia intervenuto per tempo per regimentare l’afflusso di acqua. La frequenza di questi eventi estremi impongo una gestione completamente diversa del territorio che ha un rischio di pericolosità idraulica elevata».


Disastrosi gli effetti sui campi della tropicalizzazione del clima che azzera in pochi attimi gli sforzi degli agricoltori che perdono produzione e al contempo subiscono l’aumento dei costi – denuncia Coldiretti Puglia - a causa delle necessarie risemine, ulteriori lavorazioni, acquisto di piantine e sementi e utilizzo aggiuntivo di macchinari e carburante. Gli imprenditori si trovano ad affrontare fenomeni controversi, dove in poche ore si alternano eccezionali ondate di maltempo a caldo fuori stagione. In questo contesto è fondamentale riconoscere agli imprenditori agricoli – conclude Coldiretti Puglia - un ruolo incisivo nella gestione del territorio, dell’ambiente e delle aree rurali.

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