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FNSI e Assostampa si schierano con Fabiana Pacella dopo l'ennesima querela temeraria da Bcc Terra d'Otranto

FNSI e Assostampa si schierano con Fabiana Pacella dopo l'ennesima querela temeraria da Bcc Terra d'Otranto

 
Redazione online

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FNSI e Assostampa si schierano con Fabiana Pacella dopo l'ennesima querela temeraria da Bcc Terra d'Otranto

La giornalista salentina continua a lavorare, vittima di continue querele nonostante i responsabili della mala gestio dell'istituto siano stati sostituiti

Mercoledì 09 Gennaio 2019, 17:51

17:54

«È dal 2014 che la giornalista Fabiana Pacella segue, scrivendo su diverse testate, le vicende giudiziarie che hanno colpito la Bcc Terra d’Otranto  ed è dal 2014 che, per questo, risulta oggetto di continue querele temerarie da parte dell’istituto, nonostante i responsabili della presunta mala gestio, su cui indaga la Procura di Lecce, siano stati sostituiti negli incarichi ai vertici dell’istituto creditizio». Per questo Assostampa Puglia e Fnsi si schierano al fianco della collega, il cui lavoro giornalistico – documentato con tanto di denunce da parte dei correntisti vittime dei presunti illeciti – prosegue e proseguirà, nonostante le minacce, per restituire ai cittadini il loro sacrosanto diritto di essere informati.


«L’ennesima querela disposta dall’attuale presidente, eletto nel 2016, evidentemente con l’intento di tutelare l’immagine dell’istituto, riguarda due articoli pubblicati dal Sole24 Ore e dal Nuovo Quotidiano di Puglia su vicende pregresse. Ciò che colpisce, a fronte delle prove documentali che la giornalista – tutelando la segretezza delle fonti – ha utilizzato per svolgere il proprio lavoro d’inchiesta, è l’ostinazione con la quale si vuole colpire il diritto di cronaca e  il diritto dei cittadini ad essere informati di quanto accaduto nella lunga e travagliata vita giudiziaria dell’istituto creditizio. Addirittura, nella querela si suggerisce quanto disposto dalle norme sulla diffamazione a proposito della pena carceraria a carico dei giornalisti, un chiaro tentativo di imbavagliare la libertà di informazione. 


È comprensibile la volontà dei vertici della banca di tutelare l’immagine della propria azienda per il presente e futuro, incomprensibile è l’ostinata volontà di non far emergere nulla di quanto accaduto attorno a vicende  passate che hanno provocato ben 5 denunce da parte dei correntisti e, finanche, un’inchiesta per estorsione aggravata da metodo mafioso a carico di 10 indagati. L’utilizzo delle querele temerarie per colpire ripetutamente i giornalisti che si rendono “colpevoli” di raccontare fatti, è pratica purtroppo sempre più diffusa, contro la quale Fnsi e Assostampa si opporranno in ogni sede».

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