Sabato 06 Settembre 2025 | 18:37

Salve e Morciano: nuova fusione tra comuni nel Salento?

 
Mauro Ciardo

Reporter:

Mauro Ciardo

Stop alla musica dopo mezzanotte per garantire il riposo ai vacanzieri

Dopo il referendum positivo ad Acquarica e Presicce, ci potrebbe essere una replica altrove

Giovedì 03 Gennaio 2019, 11:11

La fusione tra i comuni di Salve e Morciano porterebbe un beneficio di dieci milioni di euro per il prossimo decennio.
È l’analisi sviluppata all’indomani della fusione votata con referendum dai cittadini di Acquarica del Capo e Presicce. Ora c’è chi guarda a un’altra possibile unione territoriale, quella tra Morciano di Leuca e Salve e uno degli sperti sul tema di enti locali è Luigino Sergio.
Il Decreto Legislativo 267 del 2000, vale a dire il Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali, va ricordato, dispone che le regioni possono modificare le circoscrizioni territoriali dei comuni sentite le popolazioni interessate, nelle forme previste dalla legge regionale. Salvo i casi di fusione tra più comuni, non possono essere istituiti nuovi comuni con popolazione inferiore ai 10mila abitanti o la cui costituzione comporti, come conseguenza, che altri comuni scendano sotto tale limite. Al fine di favorire la fusione dei comuni, oltre ai contributi della Regione, lo Stato eroga, per i dieci anni decorrenti dalla fusione stessa, appositi contributi straordinari commisurati a una quota dei trasferimenti spettanti ai singoli comuni che si fondono.


I comuni che intendono fondersi, è l’avvertenza legislativa, devono essere territorialmente contigui. Nel caso di Morciano e Salve si tratta di due località che sommate sono in netto decremento demografico. Morciano nel 2001 registrava 3mila 508 abitanti mentre nel 2017 ne ha registrati 3mila 247. Salve nel 2001 contava 4mila 553 abitanti, nel 2017 ne aveva 4mila 561 abitanti (solo otto abitanti in più, in controtendenza rispetto alla generalità dei comuni).
Dal punto di vista reddituale, secondo un ulteriore approfondimento che fa parte degli studi effettuati da Sergio, a Morciano e a Salve si evidenzia un reddito medio più basso della media del reddito della regione Puglia, mentre dal punto di vista delle risorse i dati indicano che Morciano, nell’arco temporale 2010-2018, ha subito un taglio ai trasferimenti erariali di 473mila 509 euro (il 58 per cento in meno), Salve ne ha persi 630mila 765 (il 65 per cento in meno). Ne consegue che in modo aggregato i due comuni hanno visto un taglio di un milione 104mila 274 euro (meno 62 per cento). A fronte dei suddetti tagli, i comuni istituiti a seguito di fusione hanno diritto a un contributo statale annuale e per dieci anni consecutivi pari al 60 per cento dei trasferimenti erariali ottenuti nel 2010, quindi il nuovo comune unico avrebbe diritto a un finanziamento statale annuo pari a 1milione 66mila 763 euro per dieci anni: un contributo statale di 10 milioni 667mila 634 euro.


Il contributo straordinario per la fusione non è sostitutivo ma si aggiunge ai trasferimenti da parte dello Stato che già ottengono i due singoli comuni e che continuerebbero a essere trasferiti al nuovo comune istituito a seguito di fusione.
Al contributo statale, in Puglia si aggiungerebbe anche il contributo della Regione che, relativamente alla fusione dei comuni di Presicce e Acquarica è stato di 300mila euro una tantum e di 136mila annui e per tre anni per un totale di 708mila euro.
L’istituto della fusione, va infine annotato, si realizza solo dopo che è stato esperito il referendum consultivo delle popolazioni interessate, vale a dire dopo avere attivato il principale strumento di democrazia diretta del nostro ordinamento.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)