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Il «Corriere» del 1888 fra successi e progetti

Annabella De Robertis

Così il quotidiano barese 135 anni fa

Come sarà il «Corriere delle Puglie» nel 1888: 135 anni fa la direzione del neonato quotidiano, fondato da Martino Cassano, pubblica sulle proprie colonne un primo bilancio della sua attività e il programma per l’avvenire.

«Il Corriere delle Puglie», si legge in prima pagina, «vive da due mesi, nel quale spazio di tempo esso non ha potuto mostrare che una sola cosa: la volontà ferrea che ha di diventare a Bari un giornale quotidiano serio, sereno, efficace e pratico: che sia letto dagli uomini d’affari con interesse».

Ecco i propositi per il nuovo anno: «La redazione. Si comporrà di tutti i migliori elementi non soltanto della nostra provincia, ma di tutte le tre province pugliesi: [...] Pubblicheremo anche articoli di noti e stimati pubblicisti italiani affezionati a questa regione e interessati al benessere di essa, mentre il lavoro quotidiano e continuo sarà fatto da giovani valenti. Noi intendiamo il giornale nel senso più moderno della parola – cioè il giornale sociologico, pel quale l’articolo di fondo può essere così il discorso di un primo ministro o lo stato delle nostre finanze, come l’apertura di un teatro e lo svolgimento di un dramma giudiziario. E saremo vivaci nella forma e battaglieri nella sostanza».

Si dà conto, inoltre, dei servizi finora offerti ai lettori, in particolare quello telegrafico: le notizie sono date con parecchie ore di precedenza rispetto ad altri giornali nazionali, perché «il Corriere si pubblica a prima mattina alle ore 7 e porta quelle notizie che i giornali di Napoli portano alle ore 11 e quelli di Roma alle 2 p.m.».

Le notizie dall’Africa sono date con precisione anche se «non ci possiamo ancora permettere il lusso di un corrispondente telegrafico». Il quotidiano dispone, però, di un corrispondente da Roma: da Napoli e Bologna scrivono «Rambaud» e «Otello», «sotto i quali pseudonimi si nascondono due dei più forti e vigorosi giovani ingegni della provincia». Per il nuovo anno saranno incrementate le corrispondenze con Genova, Venezia e altre città commerciali estere, tra cui Marsiglia, Trieste, Liverpool. «Ebbene sì, siamo stati deficienti in fatto di cronaca cittadina» ammette la redazione: «ma la colpa più che nostra è delle pubbliche amministrazioni.. noi mandiamo il nostro reporter a questo e quell’altro ufficio e ci si fa gl’indiani: finanche la questura è avara di apprestarci la materia prima!».

In conclusione: «Il pubblico è il nostro giudice supremo e a lui facciamo la promessa di portare in febbraio il formato del nostro giornale ad una grandezza eguale a quella del “Pungolo” e del “Roma” di Napoli».

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