macchina del tempo

La marcia per la Pace al suo esordio umbro

Annabella De Robertis

Nel 1961 si svolse la prima manifestazione

«Una marcia della pace promossa da un comitato presieduto dal prof. Aldo Capitini si è svolta ieri con partenza da Perugia, arrivo ad Assisi e manifestazione conclusiva nel piazzale della Rocca maggiore». Si legge su «La Gazzetta del Mezzogiorno» del 25 settembre 1961. Il filosofo e pedagogista Aldo Capitini, nato a Perugia nel 1899, fu un precursore del pacifismo e delle lotte per i diritti civili già a partire dalla metà degli anni Trenta. Sostenitore di ideali umanitari, durante il regime aderì al movimento clandestino liberalsocialista, declinando il suo antifascismo in una forma di opposizione non violenta.

L’idea di una manifestazione per la pace fu concepita nel corso degli anni ‘50, mentre il mondo era diviso in due blocchi contrapposti e la Guerra fredda in corso costringeva le nazioni ad una sfrenata corsa al riarmo. Incombeva, soprattutto, la minaccia di una guerra nucleare. Capitini immagina che il percorso debba avere come meta finale la città di Francesco, il santo italiano della non violenza. «Circa 1500 persone si sono mosse stamane da Perugia alle ore 8 ed hanno raggiunto a piedi Assisi camminando lungo il lato sinistro della strada e recando bandiere e grandi cartelli inneggianti alla pace, al disarmo e con scritte contro ogni forma di colonialismo e razzismo» racconta il cronista della «Gazzetta».

«Alla partenza da Perugia era stato reso noto il contenuto di una mozione nella quale si chiede che tutte le nazioni siano rappresentate all’Onu, che si addivenga al disarmo totale e si proceda alla distruzione di tutte le armi nucleari, utilizzando gli esperimenti atomici solo ed esclusivamente per motivi di pace. Ad Assisi, ai partecipanti alla marcia della pace si sono aggiunti numerosi torpedoni da varie regioni d’Italia. Fra i presenti l’ex presidente del Consiglio sen. Ferruccio Parri, delegazioni di vari comuni, tra cui una ufficiale di Marzabotto, personalità della cultura e alcuni giovani stranieri».
Intellettuali, professori, politici partecipano attivamente alla manifestazione: tra di loro il giurista Arturo Carlo Jemolo, lo scrittore e giornalista Guido Piovene, il pittore Renato Guttuso ed Ernesto Rossi, il padre del federalismo europeo. Con un coro unanime tutti gli aderenti all’iniziativa hanno espresso la speranza del disarmo mondiale.
Inizia così, sessantuno anni fa, una tradizione quasi mai interrotta: ancora oggi la marcia per la pace si svolge tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre e si snoda per un percorso di circa 24 chilometri.

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