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«La costa jonica calabrese è isolata dal mondo»: nasce il movimento Ultima spiaggia

 
Redazione online

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«La costa jonica calabrese è isolata dal mondo»: nasce il movimento Ultima spiaggia

L'iniziativa è promossa dal monaco Nilos, al secolo professore Giorgio Barone Adesi, dall'avvocato Loredana Severoni e dall'architetto Arrigo Lagazzo

Martedì 05 Novembre 2024, 19:15

CALABRIA - «Alla vigilia del 2025 alcune aree dell’Italia continuano ad essere isolate dal resto del mondo. Collegamenti stradali quasi inesistenti, rete ferroviaria ferma agli anni e mobilità, per quel poco che esiste, del tutto fatiscente. Muoversi quotidianamente diventa un incubo che si protrae da decenni. Il tutto quasi nella totale indifferenza delle autorità competenti. Non stiamo in un’area sperduta del nostro bellissimo mondo ma siamo lungo la dorsale jonica della Calabria. Sì in Italia, in una splendida regione del sud che a causa di queste ed altre problematiche rischia di scomparire economicamente e socialmente.

I cittadini sono allo stremo e sono stufi di continuare a vivere in queste condizioni. Il rischio è un sacco demografico ed economico che inciderebbe sul futuro delle prossime generazioni». Con queste parole inizia l'appello del Movimento civico “Ultima Spiaggia”, nato per contrastare l’eccezionale isolamento logistico – territoriale e pretendere misure attive e particolari di reazione alla pesante recessione e di impegno per uno sviluppo sostenibile. L'iniziativa è nata nella Costa Jonica calabrese dei Gelsomini e si propone di promuovere una iniziativa di carattere “anticiclico”, per non arrendersi e contrastare attivamente la drammatica situazione di isolamento territoriale, causa di pesanti conseguenze di carattere socioeconomico, fortemente incidenti sui fondamentali di sussistenza e di sviluppo.

I promotori del movimento sono il monaco Nilos, al secolo professore Giorgio Barone Adesi, l'avvocato Loredana Severoni e l'architetto Arrigo Lagazzo che si fanno portavoce di una serie di proteste contro la grave condizione di irraggiungibilità logistica, di difficile accessibilità ai sistemi e reti di trasporto e, in particolare, alla rete e ai servizi ferroviari, con modalità gravemente inique e discriminatorie, dovute:

– alla mancata disponibilità di mezzi di trasporto ferroviario di lunga percorrenza;

– alla bassa possibilità di utilizzazione della rete ferroviaria ionica, oggi frequentata da scadenti sistemi di trasporto solo locale; 

– alla tacita situazione di abbandono di tale tratta da parte dell’operatore, unica esclusa in Italia da reali intenzioni di ammodernamento ed elettrificazione; 

– all’inesistenza di valide alternative, a causa delle notorie pessime condizioni di consistenza e manutenzione della statale jonica ed alla sua notoria impraticabilità;

– sostanziale assenza di valide e ragionevoli alternative.

«Volutamente la denominazione del Movimento reca la singolare dicitura di “Ultima Spiaggia”, ritenendo di interpretare insieme al senso definitivo di massima frustrazione determinato da decenni di abbandono di politiche attive a favore del peculiare territorio, giunto al  punto di “poter perdere persino il fanalino di coda”, soprattutto l’estrema volontà di promuovere un sussulto di dignità ed orgoglio delle tantissime persone e categorie interessate, per far valere, anzi pretendere con forza e coraggio il riconoscimento di fondamentali diritti di giustizia ed equità personale, sociale ed economica - spiegano in una nota - si tratta di una rivendicazione di diritti e obiettivi, questi, sentiti come necessari ed inevitabili per tentare di bloccare l’inarrestabile emorragia di persone, studenti e professionisti che sta spopolando e depauperando il territorio, portando a frutto i talenti a beneficio di realtà distanti. Stiamo, così, appena iniziando la battaglia e creeremo occasioni di maggiore confronto. Il movimento è spontaneo e dal basso, tipicamente civico e sociale, non ha finalità economiche o speculative, è ispirato dal solo interesse ad ottenere il servizio, aperto a chiunque voglia abbracciarlo, partecipare e rappresentarlo, invitando perciò tutti ad abbandonare il diffuso spirito di pigrizia e assuefazione, per documentarsi e contribuire alla causa, mobilitare il maggior numero di coscienze, persistere nell’impegno e muovere il passa-parola», conclude la nota di Ultima Spiaggia.

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