TORINO - Un paio di orecchini con diamanti del valore di 78 milioni di euro che risulta donato da Marella Caracciolo alla nipote Ginevra Elkann. E' questo il 'pezzo' più pregiato che compare, per ben due volte, nella parte dedicata ai presunti "regali fittizi", nei documenti dell'inchiesta svolta dalla procura di Torino intorno all'eredità di Gianni Agnelli.
Secondo la ricostruzione operata da pubblici ministeri e guardia di finanza, numerosi beni preziosi di proprietà di Marella furono inventariati e fatti "figurare falsamente come 'regali' effettuati" dalla donna ai fratelli John, Lapo e Ginevra prima della sua morte, con l'obiettivo di risparmiare sulla tassa di successione. Un indizio, sempre secondo gli inquirenti, è un promemoria del 10 settembre 2019 (Marella era deceduta il 23 febbraio precedente a 92 anni) che sarebbe stato preparato per associare ad ogni 'regalo' una ricorrenza: anniversari, compleanni, nascite di figli. Si trattò, sempre a giudizio dei pm, di una "spartizione post mortem".
Nel decreto di sequestro il gip Antonio Borretta scrive che "è stata rilevata un'attività di spartizione post-mortem di beni appartenenti all'asse ereditario della de cuius, con conseguente sottrazione degli stessi all'asse ereditario, attuata attraverso l'ausilio di professionisti e persone terze, previa pianificazione del tutto".